di Raffaele Lisco.
Dario Raùgna – sindaco di Grado: arrogante e maleducato.
Convinto di essere al di sopra del minimo sindacale di educazione e rispetto per i propri ammininistrati, Dario Raùgna – sindaco di Grado è riuscito ancora una volta a mostrare l’evidenza dei fatti.
Nello screenshot di testa articolo si può leggere chiaramente in che modo “spiritoso” il sindaco si rivolga a chi si era permesso di porre una domanda sullo stato del contagio Covid 19 sul territorio comunale.
Il cittadino (di cui nascondo il nome per la sua sicurezza…) domanda al sindaco sul Social: “…Aggiornamenti sul Covid??? Quando lo dite che c’è un positivo in più?..” , chiedendo una conferma già diffusa sulla situazione dei contagiati isolani e il fenomeno da cabaret di basso livello risponde: “…C’è un positivo in più…”.
Che il siparietto, degno di un guitto qualsiasi, sia farina originale del sacco Raùgnico, oppure provenga da qualche miracolato/a della comunicazione pubblica lautamente pagato dai contribuenti, poco importa. Il nome in calce è quello del sindaco e quindi la responsabilità ricade su di esso.
Purtroppo ormai da quattro anni siamo abituati alle spiritosaggini degli amministratori in carica, abilissimi nel cazzeggiare sui Socials e/o bullarsi davanti ai propri simili, molto meno nel saper dare risposte puntuali sui tantissimi problemi che non sanno risolvere se non sfilandosi miseramente, piagnucolando giustificazioni pietose e/o addossando colpe a chiunque, meno che alle loro incapacità manifeste. Sorvolo sulla serie infinita di menzogne, usate ai fini della propaganda “civica”.
La spocchia assunta dal sindaco, assessori, consiglieri e affiliati di maggioranza ha raggiunto livelli inaccettabili, ben oltre la normale dialettica tra avversari, sconfinando nella maleducazione e nella mancanza di quel rispetto dovuto da chi incassa uno stipendio dai suoi datori di lavoro, ovvero i contribuenti.
Non passa giorno che si debbano subire gli insulti, gli sberleffi e le risatine di sufficienza che questi “signori” si permettono di esprimere, senza il minimo pudore, contro chiunque osi chiedere conto sul loro operato pubblico. Senza contare le vendette sottobanco, i dispettucci e le azioni vigliacche di chi non ha il coraggio di confrontarsi apertamente con l’avversario e si nasconde sotto le gonne della delazione “anonima”.
Dispiace dover accettare il fatto che, escluso il sottoscritto, quasi nessuno dei gradesi (e non) abbia il coraggio di rispondere a tono a questo manipolo di superbi maleducati. Nessuno, o quasi, si decida a prendere per il bavero l’esaltato di turno e gliele canti di santa ragione.
Impossibile, almeno per me, accettare di essere “sopportato”, come cittadino, dal gruppetto di “elevati” convinti di farci un favore governando la nostra (e non loro) isola.
Sacrificio non richiesto e presto, mi auguro, eliminato dai loro obblighi.
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