di Raffaele Lisco.
Ci ha lasciati Enverio (Enver) Gimona. Il mio personale ricordo di lui.
Inutile scrivere di Enver quello che la fredda cronaca ha già riportato sulla stampa locale.
Il “coccodrillo” istituzionale ha ricordato ai meno informati tutte le gestioni alberghiere, le cariche consortili e le collaborazioni in ambito turistico, che il nostro concittadino aveva ricoperto durante la sua lunga e piena vita professionale e umana.
Di conseguenza, il mio ricordo vi racconterà delle nostre chiacchierate “intime”, le occasioni durante le quali mi fermava per avere le “ultime informazioni” sull’isola e le discussioni sui vari personaggi di spicco di Grado e non.
Enver Gimona, nel mio caso, faceva parte a pieno titolo di quella “crema” tipicamente gradese, per la quale quando non sei presente giura di non condividere nulla di quello che fai mentre, al contrario, quando ci sei, rischi anche di guadagnarti una pseudo stima per il tuo coraggio. Complimenti da prendere con le dovute pinze…
Ben consapevole di questo, in tutte le occasioni nelle quali ho avuto il piacere di parlare con Enver, le puntuali osservazioni sul come fare turismo in generale e sull’isola in particolare, hanno sempre mantenuto un’andamento civile e rispettoso delle idee altrui, anche quando non corrispondenti.
Ho imparato molto da Enver, soprattutto ai tempi in cui era nel pieno della sua vitalità, quando gestiva l’Hotel Adria insieme a Regine e durante l’inverno girava l’Austria per promuovere Grado, spesso portandosi dietro quella ragazzina che in futuro sarebbe diventata mia moglie.
Sapevo della sua malattia, eppure non mi ha mai mostrato alcun cedimento ne sofferenza, cercando di rimanere presentabile e lucido, anche senza denti, anche quando si vedeva benissimo che non era in piena forma e, fidatevi, so riconoscere molto bene la fatica del malato, per esperienza personale.
La comunità gradese, con la scomparsa di Enver Gimona, perde senza ombra di dubbio un pezzo della sua storia turistica, un consistente patrimonio di esperienza e una vita di immagini, aneddoti e ricordi della (fu) Perla dell’Adriatico.
Le mie condoglianze ai figli Manfredi e Francesca, un abbraccio alla sorella Onda.
Addio Enver, se ti farà piacere, le informazioni su Grado te le manderò lassù.
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