di Raffaele Lisco.
A casa mia, si chiama truffa…
Il video che rimbalzo alla vosta attenzione è una splendida produzione della coppia Nico Gaddi e Ivan Regolin. Un ottimo prodotto che centra appieno il suo scopo, ovvero evidenziare le meraviglie che quest’isola può offrire ai suoi potenziali turisti.
Se mi è concesso una critica positiva, questo breve filmato è la prova che non serve foraggiare con sostanziosi “contributi” pompose quanto inutili agenzie esterne, abbiamo in casa sufficienti professionalità in grado di surclassare le aziendine degli “amici” degli eletti di turno. Nico Gaddi si porta dietro un curriculum artistico di tutto rispetto, nella fotografia, pittura, scultura e altri tipi di performance per le quali c’è solo da esserne orgogliosi. Ivan Regolin si è specializzato nelle riprese video dall’alto col suo drone e il risultato parla da sè.
Detto questo e dato a Cesare quello che è di Cesare, prima di attirarmi gli insulti dei soliti noti, pronti a ribadire la mia presunta volontà di sporcare qualsiasi azione venga realizzata a beneficio della nostra località (sic!), sottolineo ancora una volta, a favore degli zucconi che vedono solo quello che fa loro comodo (…), tutta la mia ammirazione per il prodotto sopraddetto.
Però, a casa mia, questa si chiama truffa. Non perchè le immagini contenute nel video promozionale dei nostri concittadini Gaddi & Regolin non corrispondano al vero, anzi ma perchè oggi chi arriva sulla nostra isola, prima di riempirsi gli occhi con le inquadrature scenografiche on stage, si deve subire la serie infinita di disagi sui quali la documentazione non difetta, tanto quanto proposto in positivo nel video.
Finchè mi reggerà il fisico spero di poter aggiungere altri panorami, civiltà e culture al campionario di Mondo visitato fino a oggi, ben quattro continenti esplorati (anche più volte) nei miei viaggi invernali.
Non sempre sono state rose e fiori e talvolta, quanto magnificato prima della prenotazione, una volta arrivato sul posto, apriva al sentimento della delusione quanto atteso con impazienza. Come quasi dappertutto, gioie e dolori, bellezze e porcherie, funzionale e arretrato, conveniente e proibitivo, sono state le esperienze che, comunque, sono sempre valse il prezzo del biglietto.
Nel nostro caso, l’amarezza del fissare le bellezze ben raccontate da Nico & Ivan, aumentano ancor di più la tristezza del sapere cosa si nasconde sotto il tappeto, la delusione di quelli che si aspettano il Paradiso e poi si ritrovano a purgare nell’Inferno pagato a colpi di salate “indennità” a beneficio di un gruppo di personaggi immeritevoli di una così importante responsabilità: mantenere il Paradiso come l’hanno trovato e, se possibile, addirittura migliorarlo.
Non so se a qualcuno di voi sarà capitato di doversi aggrappare sugli specchi per spiegare al malcapitato turista i motivi per i quali l’isola è poco curata, la confusione regna sovrana e l’ordine, il controllo, la sicurezza, sono termini sconosciuti a chi pagato per far rispettare le regole. Certo, sulla passeggiata a mare si vedono tramonti mozzafiato ma rischi anche di romperti una gamba per il percorso accidentato lasciato così da mesi.
Oppure, insieme alla famigliola felice che gode della nostra spiaggia a pagamento, andrebbero filmate anche le immagini della coda che deve fare per arrivarci. Stesso refrain per quelli che vanno in Costa Azzurra dove il servizio dei concessionari è migliore ma, prima di essere sicuri di aver parcheggiato l’auto, bisogna affidarsi alle stesse probabilità che ci sono di vincere la sestina del Superenalotto…
Negativo? Può darsi, io preferisco definirmi realista, poco incline alla menzogna di convenienza e disposto a farmi insultare piuttosto che fregare la gente, perfino quelli che se lo meriterebbero. La soluzione, del resto, è semplicissima: eliminare le negatività ed evidenziare le positività contenute nello splendido video di Nico & Ivan.
Sembra facile, purtroppo mancano le teste o, meglio, anche ci sarebbero (…), peccato che avanzino sempre i più “furbi”. In questo contesto, sperare di migliorare è proprio come indovinare il sei milionario…
Nel frattempo consoliamoci con l’immaginario. In fondo, il cinema è finzione.
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