di Raffaele Lisco.
Siccome il Comune di Grado non ha abbastanza guai, il vicesindaco Matteo Polo ci aggiunge del suo.
La Cronaca attuale evidenzia l’ennesimo attacco contro la Regione dell’amministrazione di Dario Raùgna – sindaco di Grado e, in particolare, il dissenso totale con PromoTurismoFVG, ovvero l’assessorato di Sergio Bini, principale istituzione regionale partner della nostra economia turistica.
Matteo Polo, vicesindaco e assessore al turismo, attività produttive, pesca e sport, affettuosamente soprannominato dal noto diffamatore Lisco col nomignolo di BimboMinkia, spalleggiato dal suo capetto Raùgna, non passa giorno che, per compiacere alla sinistra estrema, non esterni attacchi infelici contro chi dovrebbe agevolare il nostro principale core business, il turismo locale. Nella foto di testa articolo, l’immagine fissata del tempo in cui Dario Raùgna e Matteo Polo (per il Comune di Grado), Sergio Bini e Lucio Gomiero (per la Regione), si strusciavano a vicenda con lo scopo di spartirsi tutto il cucuzzaro gradese.
Ultima ma non meno inutile, la polemica di Polo sui controlli sanitari effettuati dalla GIT S.p.A. sulla clientela della spiaggia gestita dalla società di competenza regionale. L’esperto assessore (sic!) dall’alto delle sue competenze in materia epidemiologica, denuncia “l’accanimento” delle maestranze GIT nei confronti dell’utenza in ingresso presso lo stabilimento in oggetto.
Siccome agli illuminati statisti del “civismo” (da operetta) non è bastato aprire una pericolosa polemica sulle Nuove Terme, ottenendo l’irrigidimento del maggiore azionista (RegioneFVG – ndr), al quale non è parso vero incassare le diatribe comunali per sospendere l’avanzamento dei lavori e penalizzare l’imprenditoria isolana impedendo la realizzazione della struttura tanto attesa dai gradesi, ecco aggiungere da parte di Polo altra benzina sul fuoco che, di fatto, va a colpire l’intera categoria economica di Grado.
Va detto che l’assessorato di Sergio Bini si è dimostrato da subito indifferente (se non addirittura ostile) verso la nostra località balneare, fatto dimostrato dalla marcata differenza con la quale qualsiasi evento ha sede a Lignano e non a Grado, vedi la recente conferenza interregionale tra i presidenti Bonaccini (Emilia Romagna), Zaia (Veneto) e Fedriga (FVG). Non bastasse, il presidente di ProgettoFVG, Bini, ci ha dotato di un suo rappresentante gradese nella persona di Maurizio Delbello, persona tanto simpatica quanto inutile, politicamente parlando, naturalmente. In più, invece di accogliere le istanze del centro destra isolano e rimettere mano al mangement della GIT S.p.A. ha preferito agevolare il PD.
Superfluo sottolineare che Grado di tutto possa avere necessità, meno che della contrapposizione politica tra l’Ente Locale (Comune) e quello regionale. Praticamente come dare del coglione al titolare dell’azienda che ti finanzia lo sviluppo, la promozione e le strutture e poi implorarne l’aiuto…
Nessuna sorpresa, attesa l’evidenza dell’importanza che può avere un ragazzino diversamente intelligente, dall’esperienza imprenditoriale pari a quella di un portaborse vissuto fino a oggi unicamente grazie alle elemosina rubacchiate alla comunità. Il non pervenuto “eletto” Matteo, in qualsiasi campo di sua competenza, è la perfetta rappresentazione dell’inconcludente amministrazione alla quale appartiene, palese protagonista di quella superbia, ormai divenuta attualità, che permette a qualsiasi bamboccio di considerarsi uno statista.
In mezzo, tra la spocchia di Matteo Polo e gli intrighi democristiani del “pettinato” Sergio Bini, ci sta un’intera collettività bloccata nel suo sviluppo da improbabili soggetti più interessati a difendere la propria parrocchietta, piuttosto che impegnati concretamente a onorare le proprie responsabilità verso il popolo.
Personalmente, considero entrambi come la peggiore espressione di quella politica da rotocalco patinato che si muove unicamente in direzione della convenienza dei “ritorni” privati conseguenti alle loro azioni. “Benefattori” di facciata, uno fuori luogo per palese ignoranza, l’altro idem con patate ma per “furbizia” opportunistica, intrighi di potere e interessi bizantini di conserva dei privilegi. E, fidatevi, conosco bene sia Matteo Polo che Sergio Bini.
I gradesi, nel momento in cui si sono recati alle urne per scegliersi il governo cittadino post Maricchio, si sono presi la fregatura Raùgna & C. ma siccome al peggio non c’è mai fine, quando hanno votato per le regionali hanno completato l’opera di sodomizzazione, agitandosi forsennatamente per aumentare il bruciore. Convinti di riuscire a mettere una toppa alla cappella precedente confidando nel cambiamento Leghista, si sono ritrovati partecipi di un inciucione col PD che ha mantenuto lo status quo immutabile.
Del resto, alla maggioranza degli isolani piace così…
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