NESSUNA INFORMAZIONE = CATTIVA COMUNICAZIONE..

di Raffaele Lisco.

Governare a colpi di propaganda, penalizza una comunità che viene percepita solamente in modo negativo.

Mai come in questa attuale stagione estiva, caratterizzata dalle conseguenze di una pandemia capace di mettere in ginocchio il mondo intero, la nostra località turistica, prettamente poggiata sull’offerta balneare fatta di sole, mare e spiagge, sta accusando il malessere derivato da una pessima comunicazione istituzionale.

Per agevolare gli “amici”, l’amministrazione di Dario Raùgnasindaco di Grado, ha scelto di affidare il settore più importante della penetrazione turistica dell’immagine dell’isola a dei dilettanti, palesi analfabeti della Comunicazione per i quali gli unici meriti riconosciuti sono quelli del “collaborazionismo” estremo, qualità fatte di untuose passate di saliva sulle parti sensibili degli “eletti”.

Agenzie “interne”, videomakers improvvisati, “segretarie” tuttofare, Consorzi raffazzonati, Reti in rete e partecipate occupate dai graditi della sinistra, questa la serie di stakeholders a libro paga del Comune di Grado. L’uno per l’altro, appare evidente l’inutilità generale di soggetti che sproloquiano di un professionismo palesemente illusorio, competenze nel merito delle quali nessuno dei “miracolati” ha mai dato alcuna prova valida.

La conseguenza di cotanta ignoranza si rende clamorosamente evidente leggendo i commenti infuriati di quelli che dovrebbero comporre il nostro indice di gradimento, ovvero i turisti pendolari e stanziali in transito a Grado. I nostri “clienti”, coloro ai quali viene richiesto di pagare un prezzo in cambio di un servizio, a torto o a ragione, alla fine della fiera, spargono ovunque litri di veleno sul modus tipicamente “graisan” di gestire la propria località.

Sciocco generalizzare, anche perchè non esistono luoghi e/o situazioni dove sono tutti buoni o tutti cattivi. Nel mare magnum dell’offerta al pubblico, esistono quelle figure per le quali il cliente è solo un pollo da spennare ma anche un’imprenditoria che ci mette l’anima, il cuore e tutta la passione che dimostra la volontà di essere all’altezza del proprio mestiere e, in questo, Grado non è certamente diversa da qualsiasi altro luogo turistico.

A mio parere, l’errore madornale che penalizza proprio quei professionisti virtuosi che sono la maggioranza dell’offerta gradese, è la sottovalutazione di uno dei più importanti processi oggi determinanti nel marketing di qualsiasi prodotto, bene durevole o servizio: la Comunicazione al pubblico.

Inutile dannarsi per cercare di offrire la migliore qualità disponibile secondo le possibilità del momento, umiliarsi balbettando disattese scuse quando ormai è troppo tardi per rimediare e illudersi superbamente che la famosa “ggggente” non abbia bisogno di essere presa per mano e condotta passo passo nella direzione voluta.

Un’informazione incompleta, arcaica, superata nella forma e nella sostanza, superbamente convinta di essere bastevole per raggiungere al proprio scopo, NON SERVE A NULLA e, anzi, ottiene l’effetto contrario voluto. Non basta postare quattro righe su Facebook per credere di aver “informato” ne, tanto meno, addossare la colpa a chiunque per non aver “capito” il messaggio esternato. Ridicolo, infine, il piagnucolìo di chi lamenta “mancanza di rispetto”, senza mai esserne stato primo protagonista… 

Un esempio su tutti: quando ti aspetti l’arrivo di qualche migliaio di potenziali fruitori del servizio proposto, è indispensabile comunicare il messaggio fin nei minimi dettagli, specificando luogo, orario, agevolazioni (se presenti), addetti alla vendita e qualsiasi altra informazione utile alla migliore comprensione destinata alla clientela.

La Comunicazione non è una pratica trattabile dal dilettante improvvisato, non funziona se affidata alla responsabilità del primo venuto, anzi, in questo modo, diventa una fondamentale materia capace di prestare il fianco alle feroci critiche di qualsiasi denigratore per partito preso.

Purtroppo, oggi, a Grado, questa è la cifra che sottolinea l’improvvisazione governativa anche in tema di Comunicazione e diventa inutile lamentarsi se poi la massa percepisce l’esatto contrario di quello che vorresti apprezzasse del territorio di riferimento.

E’ proprio grazie a questo tipo di “professionalità” mancante se, oggi, su Grado, le lamentele sono di gran lunga superiori alle lodi.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

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