GLI ERRORI STRUTTURALI DI RIVA SLATAPER.

di Raffaele Lisco.

Anche senza essere membri del Politecnico di Milano, gli errori strutturali presenti a Grado in Riva Slataper sono evidenti.

Sempre più cittadini dell’isola (e non) mi fermano per avere la conferma sulla loro impressione che la cosiddetta “ristrutturazione” di Riva Slataper, in realtà abbia sensibilmente peggiorato la situazione preesistente.

Sono molte e ben circostanziate le critiche al progetto fortemente voluto da Dario Raùgnasindaco di Grado e realizzato sotto la responsabilità dell’assessore ai Lavori Pubblici Fabio Fabris.

La prima è l’evidente restringimento di una strada principale di grande scorrimento qual è il tratto in oggetto, segmento parte della dorsale esterna che taglia tutta l’isola da est a ovest. Il nuovo lavoro progettuale si è allargato molto, riducendo la profondità della strada oltretutto già maggiormente ristretta dai parcheggi, zone di carico e sosta breve posizionati sul lato opposto.

Già oggi si può notare il fatto che basti un semplice ciclomotore a velocità ridotta ed ecco formata la fila impossibilitata al sorpasso per evidente mancanza di spazio utile tra le carreggiate. Inutile commentare nel caso della contemporaneità del passaggio di due mezzi pesanti.

L’altra condizione che sta facendo crescere forti dubbi sulla bontà del progetto in essere, fa leva sul tipo di posizionamento degli stalli dedicati al parcheggio delle auto. Ove si presumeva si sarebbe adottato un sistema definito “a spina di pesce”, con lo scopo di favorire l’ingresso e l’uscita dei mezzi dagli stalli, al contrario si è scelta una posizione di tipo “perpendicolare” alla strada.

Logico aspettarsi gravi difficoltà per i fruitori dei parcheggi a pagamento di Riva Slataper (naturalmente quando la coppietta di anziani operai che lavora dal lunedì al venerdì avrà terminato l’appalto…), attesa la scomodità di entrare e, soprattutto, uscire dagli stalli. Sicuramente la potenziale fila di macchine diretta verso la rotonda senza nome di Via Manzoni, dovrà arrestarsi per far uscire il parcheggiante di turno.

Insomma, sentendo i pareri di molti cittadini, l’insanguinato progetto di Riva Slataper, oltre a essere stato programmato con tempi penalizzanti per il turismo di Grado, non solo si sta distinguendo per aver decimato la folta flora presente da sempre in loco ma si sta rivelando un lavoro fatto male che porterà nuovi problemi laddove non ce n’erano…

Naturalmente, tutto questo è quanto si legge oggi dalla visione attuale dei lavori che si spera siano conclusi prima della fine dell’estate 2020.

Magari, alla fine, i “civici”, ci sorprenderanno con i loro effetti speciali…

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

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