di Raffaele Lisco.
Il Tar Regionale ha annullato la delibera n° 6 datata 21/04/2020 del Comune di Grado avente per oggetto variazioni al PRPC.
Qualche tempo fa, ero stato informato sulla formazione di una possibile sentenza avversa al Comune di Grado, a seguito di contestazione depositata da alcuni imprenditori e in discussione presso il Tribunale Amministrativo Regionale del FVG.
Ormai uso a pubblicare i miei articoli solo dopo accurata verifica e possesso di solida documentazione allegata, avevo preferito attendere il decorso degli eventi, piuttosto che “bullarmi” con un’anteprima tutta da validare. Grazie alla mia “spia” (apprendista) ex sindaco, ex regionale, ex giovane, Roberto Marin, il quale mi ha confermato il fatto, oggi posso pubblicare la notizia tenuta “a mollo” in attesa della decisione giuridica.
Nello specifico, Raùgna e i suoi, invasati dalla categorica volontà di stroncare qualsiasi iniziativa imprenditoriale a loro non gradita (…), si prendevano la libertà di definire decaduti i seguenti strumenti attuativi d’iniziativa privata:
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Piano Regolatore Particolareggiato Comunale di iniziativa privata denominato Hotel Residence Bellevue divenuto efficace dal 15/04/2008.
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PRPC di iniziativa privata denominato Albergo/residence Ariston, efficace dal 15/04/2009.
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PRPC di iniziativa privata denominato Villaggio Turistico Isola di Volpera, efficace dal 29/04/2009.
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PRPC di iniziativa privata denominato Residence Punta Spin, efficace dal 09/09/2009.
Per i non addetti ai lavori, la suddetta Delibera Consiliare del Comune di Grado in oggetto, vedeva i “civici” (paladini del cemento solo quando conviene a loro), decidere illegittimamente (come sentenziato dal Tar) sulla decadenza di quattro concessioni edilizie emesse nel 2008/2009.
Al contrario di quanto imposto dall’amministrazione Raùgna, il Tar ha bollato come illegittima la delibera di cui sopra, annullandone l’effetto e ripristinando i PRPC in elenco allo stato precedente. Spese di giudizio compensate.
Il Consigliere Roberto Marin, interpellato per un suo commento istituzionale sulla notizia, ha dichiarato che “…leggendo il verbale della seduta consiliare del 21 aprile scorso, si evince facilmente che li avevo avvisati sulla illegittimità della loro decisione, atto puramente ideologico e privo degli elementi giuridici costituzionali. La sentenza del Tar non ha fatto altro che confermare quanto avevo, inutilmente, cercato di far capire ai cocciuti “Nuovi Rivoluzionari” incapaci di leggere le norme…”.
Ora, atteso il termine dei ricorsi e controricorsi, se il Comune di Grado risulterà soccombente (risultato facilmente prevedibile alla luce della sentenza in oggetto), fioccheranno le richieste danni che non saranno propriamente di pochi euro.
Purtroppo ma anche per fortuna, Dario Raùgna & Soci non saranno più in Municipio a rispondere dei loro errori, lasciando la rogna (e la somma da pagare) sulle spalle dei cittadini di Grado che, logicamente, ringraziano in anticipo per il non richiesto “regalo”.
Aspetto, con impazienza, i commenti “giustificativi” dei “cortigiani”, parenti, zie e beneficati dei CWC, nel merito.
Perchè all’idiozia non c’è mai fine…
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