di Raffaele Lisco.
Adesso è ufficiale: Dario Raùgna è “superiore” anche ai Tribunali.
La notizia della sentenziata bocciatura da parte del TAR Fvg sugli “imperativi” edilizi dei CWC di Dario Raùgna – sindaco di Grado, oltre che ad aver occupato le solite sei colonne del quotidiano locale, è stata letta da oltre duemila persone che seguono quotidianamente i miei articoli.
Questo ha letteralmente procurato al fankulato sindaco “civico”, fitte acute all’apparato epatico, scompensi umorali con annessi nervosismi schizzoidi, acidità gastrica con reflusso grastrofaringeo e sindromi vendicative con tendenza alla tortura, per i malcapitati vicini all’instabile Faraone.
Nel suo scontato e ampiamente prevedibile commento affidato all’unico spazio a lui concesso, ovvero la triste paginetta Facebook denominata (perdir…) “Dario Raùgna – sindaco di Grado”, il nostro “democratico” sindaco non risparmia di sfregolarci gli zebedei col suo solito pippone pregno di giustificazioni (e insulti) verso chiunque si sia permesso di contestarne le volontà.
Così, apprendiamo che il Tar della nostra regione – secondo Raùgna – non sarebbe competente nel merito, attese le sentenze opposte emesse da altri “colleghi” Costituzionali, togati molto più intelligenti di quei tre fessi che hanno osato dare torto alle delibere degli “elevati” di Grado…
Non mancano nemmeno gli ormai stufosi riferimenti sulla “faziosità” dei tre Consiglieri d’opposizione decisi a contestare la delibera incriminata durante il Consiglio Comunale (Marin, Kovatsch e Delbello – ndr) legittimi eletti che, testualmente, Raùgna definisce così:
Fa specie notare – scrive il sindaco – come su questo particolare argomento che mette in discussione gli interessi dei soliti noti, ben tre consiglieri d’opposizione si siano fatti trovare preparati in maniera meticolosa, cosa che non sempre accade quando la massima assise cittadina è chiamata ad affrontare questioni di interesse dei cittadini comuni. Emblematico, poi, il fatto che a comunicare la soccombenza del Comune d’innanzi al TAR siano stati loro dalle loro pagine facebook, prima ancora che la comunicazione arrivasse ai nostri uffici.”
Insomma, invece di accettare il fatto di essere l’ultimo a sapere cosa succede in casa “sua” (io mi farei delle domande…), invece di accettare di aver sbagliato forma e sostanza tecnica e politica, invece di accettare (al pari di qualsiasi essere umano) un verdetto di pronuncia emesso da un Tribunale Italiano legalmente riconosciuto (…), invece di cercare di capire dove si possa aver sbagliato e invece di riflettere sul fatto che tre consiglieri su sei ti avevano avvisato del prevedibile incidente giuridico verso il quale il Comune si stava avviando, come fanno solitamente i perdenti e i vigliacchi, ecco preferire di buttarla in caciara ed ergersi vittima del solito “gomplotto”.
Credo che sarebbe ora che qualcuno dei suoi, se veramente ci tiene al proprio capo, dovrebbe suggerirgli di calare le ali, scendere da quello scagno molto pericoloso, attesa l’imminente caduta verticale, (…) e iniziare una robusta cura di realtà che portasse il “signor” Dario Raùgna a considerare che al mondo possano esistere anche altre ragioni diverse dalle sue. Se posso, umilmente, vorrei segnalare a Bellodezzzia che Grado esisteva prima di lui, esiste nonostante lui e continuerà a esistere dopo di lui…
Fonti sicure mi hanno informato che a qualche consigliere, tra quelli citati, non sono piaciute le esternazioni allusive contenute nel post sulla pagina FB del sindaco e abbia mandato copia del tutto ai propri legali.
Non è simpatico vedersi coinvolti palesemente in uno squallido tentativo di un sindaco che cerca di definirti come un “lobbista” pagato dai “soliti noti”, un eletto a libro paga dei “prenditori” e un cementificatore compulsivo pronto a mettere “le mani sulla città” (la foto è dello stesso Raùgna), per interesse personale.
Brutta cosa la superbia e se lo dico io c’è da crederci.
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