di Raffaele Lisco.
I “Negazionisti” sono la categoria più di moda, attualmente. Luciano Cicogna ha sposato anche lui la causa…
I politichini gradesi preferiscono il dialogo a mezzo stampa, piuttosto che aprire il confronto tra le parti. Infatti, non passa giorno che ai gradesi (e non) venga imposta, sul quotidiano locale, la lettura dei “botta e risposta” tra rappresentanti del nulla.
Questa volta, il protagonista deciso a uscire dal letargo politico per dimostrare agli isolani (e non) di essere ancora in vita, si manifesta attraverso la faccia di Luciano Cicogna, rappresentante del PD nel Consiglio Comunale di Grado.
Per chi non conoscesse le più recenti “interpretazioni” politiche del sior Luciano, senza andare troppo indietro nella notte dei tempi, basterà raccontare della sua recente provenienza dal Comune di Aquileia, Municipio dove è stato vicesindaco finchè non l’hanno sgamato e spedito dove vengono rottamati tutti gli ex, l’isola di Grado.
Ex Consigliere d’opposizione della Provincia di Udine, Luciano Cicogna è il classico politico semper fidelis agli ordini del partito che lo mantiene, piazzando tutti i “bravi soldatini” (come lui) nei posti dove possono incassare il mensile senza fare troppi danni.
Personalmente, ho conosciuto il simpatico Cicogna qualche anno fa, quando alcuni “ribelli” interni mi avevano ingaggiato per contrastare il solito potere dittatoriale targato sinistra. Senza farla troppo lunga, nella migliore tradizione “komunista” si era aperta una spaccatura interna tra la nomenklatura dei Democratici Gradesi e una parte contraria alle politiche di Cicogna, Giorgione, Tognon e altri vecchie lenze locali.
Come finì quella “guerricciola” è noto, vinsero i “ribelli” col volto di Elisabetta Medeot, Giorgio Marin, Sodomaco e Oriti, combriccola di “ultimi” ben costruita strategicamente (…) per asfaltare la corazzata comunista e schiantare il partito Tafazziano.
Luciano Cicogna, candidato sindaco di Grado per il PD alle elezioni del 2016, alla fine, non solo riuscì a distruggere localmente il suo partito ma fu anche il protagonista in negativo del pessimo risultato elettorale della sinistra, capace di farsi quasi raggiungere, come intero PD nel totale delle preferenze, dalla sola candidata di Lisco. Disastro politico della sinistra “ufficiale”, perchè quella “ufficiosa” ce la siamo ritrovata in schiena a nostra insaputa, con lo stesso Cicogna rientrato dalla finestra…
Questa che dovrebbe essere l’analisi politica conosciuta, al contrario, rispecchia solo la versione per il popolino, atteso il fatto che, fin dall’inizio, il sodalizio tra PD e Civici era siglato come Patto di Ferro politico per governare Grado. L’accordo tra Dario Raùgna e Luciano Cicogna di interpretare la figura del “dodicesimo consigliere di maggioranza” è il prodotto uscito dalle Segreterie provinciali e regionali del PD e la furba convenienza del Faraone di avere l’appoggio della regione che nel 2016 comandava con Debora Serracchiani e il suo circo. Compreso “l’indispensabile” Alessio Gratton, miracolato durato giusto il tempo di arrivare a nuove elezioni.
Oggi, “l’indipendente” Luciano Cicogna (uno che se Diego Moretti gli ordina di saltare lui domanda “…quanto in alto?…”), il Consigliere buono per tutte le politiche (purchè approvate dal partito), si offende perchè un suo collega (in tutti i sensi…) lo battezza “…stampella di Raùgna…”. A parte che tale titolo se lo è guadagnato fin da quando ha disonorato la sua parola, prima accettando e poi negando il confronto pubblico tra candidati sindaci che GradoSpia voleva organizzare durante la campagna elettorale del 2016 (…), che Cicogna fosse un pupazzo nelle mani dei CWC lo avevano capito tutti.
In fondo, non è mica reato “stampellare” pro domo mea, è una virtù tipicamente politica degli opportunisti senza dignità, il salvavita che ti permette di campare con chiunque e dovunque, l’unico modo per galleggiare nel torbido mondo della politica di infimo livello. Giusto la pozzanghera maleodorante dove nuotare a braccetto di un Raùgna, Polo (1 e 2), Facchinetti, Fabris, Gaddi e compagnia cantante.
Non ho nulla contro Luciano Cicogna, anzi mi sta pure simpatico, a condizione che non mi parli di politica.
Comunque ha ragione lui, c’è differenza tra semplice stampella e intera impalcatura…
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