#IO STO CON GIULIANO.

di Raffaele Lisco.

Bruttissimo scivolone per il Coordinatore della protezione civile di Grado. Giuliano Felluga finisce su Repubblica.it

Che Giuliano Felluga non fosse quello che normalmente si defisce un’aquila lo si sapeva ma che fosse così ingenuo da pubblicare su Facebook esternazioni trasudanti razzismo puro, questo non me lo sarei aspettato nemmeno da uno come lui.

Non ci siamo mai presi molto, io e Felluga, un po’ perchè per come tratta la grammatica accenderei volentieri io il primo fiammifero per  “dargli fuoco” (…), un po’ perchè ho sempre ritenuto che la posizione di grande responsabilità regalata da sindaci un po troppo irresponsabili (Coordinatore della Protezione Civile Comunale – ndr), non fosse adeguata e concessa a un personaggio troppo facilone.

Tuttavia, le numerose dimostrazioni offerte dal Felluga come lavoratore e l’indubitabile impegno messo sempre per essere utile alla nostra comunità nei momenti del bisogno, sono quasi sempre riuscite a farmi passare in secondo piano i tanti dubbi sull’adeguatezza nel ruolo del “rotondo” Coordinatore.

Come sempre, il solo aver osato mettere in dubbio il nostro “eroe”, in un paio di occasioni, mi ha retrocesso una gigantesca mole d’insulti, lo scontato invito a “morire” e l’appunto rivolto a chi “…non fa un cazzo se non criticare…”. Un classico che sopporto da sempre o, almeno, da quando ho scelto di pubblicare le mie opinioni senza nascondermi dietro le gonne di qualche “padrino”. 

Consapevole di dover portare la croce del Profeta (…), ancora una volta ci ho visto giusto, non facendo altro che anticipare lo “scivolone” che, prima o poi, la natura modesta di Giuliano Felluga avrebbe fatto uscire. Sarebbe troppo facile, adesso, infierire e godere della magra soddisfazione della quale avrei fatto volentieri a meno, soprattutto per le conseguenze mediatiche che con la sua infelice uscita, ora, non solo Felluga ma anche la sua famiglia e la nostra isola dovranno deglutire in silenzio.

La genialata in oggetto la potete leggere cliccando sull’immagine a lato, link che vi porterà all’articolo pubblicato su Repubblica.it, ovvero il sito della testata giornalistica nazionale. Il danno peggiore è che il “rimbalzo” dell’articolo sui Socials ha prodotto qualche migliaio di commenti feroci usciti dall’indignazione nazionale di gente che non conosce Giuliano e, di conseguenza, dichiara tutto il suo disgusto basandosi unicamente sulla sciocchezza pubblicata senza pensare a quello che stava facendo.

Anticonformista come sempre, proprio io che in passato ho criticato Giuliano “Valanga” Felluga per certi suoi atteggiamenti a me poco graditi, oggi non posso che difendere l’uomo da se stesso, garantendo che lui non è quello che tutta Italia crede per colpa di un infelice minuto di follia.

Purtroppo qui, a casa sua, il sindachino opportunista che avrebbe dovuto difendere un uomo che andrebbe giudicato per gli ultimi 25 anni di presenza attiva sul territorio a sostegno di chi in difficoltà e non sulla base di una richiesta populista di messa a morte del razzista (del partito “democratico”), ha già emesso la sua sentenza di morte per Giuliano. Gli  sciacalli (…), si precipitano a sbattere il mostro in piazza per farsi bello pro domo sua. Come, per esempio, la “signora” Ilaria Cecot, tanto per non fare nomi e cognomi e l’Infame Lagunare Dario Raùgna.

Giuliano “Valanga” Felluga non è un razzista sanguinario, è solo un po’ stupidello e troppo ingenuo per conoscere i meccanismi della Comunicazione, troppo poco per giustiziarlo.

#IOSTOCONGIULIANO.

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