BUONISTI & BENPENSANTI.

di Raffaele Lisco.

Buonisti & Benpensanti, come lavarsi la coscienza fingendo di essere sani…

La mia difesa di Giuliano Felluga nell’articolo di ieri, inutile tentativo di spingere la solita massa di Benpensanti e ragionare più con la testa che con il culo, come prevedibile ha fatto il botto dei contatti, registrando oltre 5.000 (cinquemila) lettori in 24 ore circa.

A parte la soddisfazione “giornalistica” sui numeri raggiunti da un semplice blogger di periferia, mi hanno fatto piacere le numerose dimostrazioni di solidarietà a Felluga, la maggior parte delle quali provenienti da suoi concittadini di Grado che ben ne conoscono i lati positivi.

Al contrario, le vomitevoli esternazioni di tutta quella parte d’Italia dedita al consumo quotidiano di non modica quantità di “Buonismo”, non si è risparmiata nel chiedere la testa dell’ingiustificabile “incendiario”, possibilmente in coppia con quella del blogger “coglione”, difensore degno di finire appeso a una corda assieme al suo amico razzista.

Non mi pento di aver scritto in difesa di un uomo buono, una persona come tante, colpevole di aver sbagliato nel regalare ai benpensanti la comoda opportunità di passare per “migliori”, giudicare il prossimo vestiti da Torquemada e sedersi in prima fila per gustarsi lo spettacolo del giustiziato al patibolo.

Non mi pento di essere disgustato dall’atteggiamento di un sindaco che, poche settimane fa (Perdòn de Barbana – ndr), si era sbilanciato in lodi sperticate verso il lavoro di coordinamento della locale protezione civile, beatificando proprio colui che adesso, per ordine di partito, abbandona al suo destino, tenendosi ben lontano dal dimostrarsi coerente e riconoscente.

Non mi pento di sentirmi vicino al “lurido” Felluga nel desiderare anch’io, sempre più spesso, di poter innaffiare di benzina e dargli fuoco, chiunque predichi bene e razzoli male. Indifferente al colore della pelle, religione praticata, fede politica seguita e gusti sessuali adottati. Siamo in troppi e una bella “sfoltita” ci farebbe solo che bene. Comincerei io per primo ma, purtroppo per voi, sono Immortale per legge divina…

Non mi pento delle mie idee, del prezzo da pagare per poterle esprimere, libero da “opportunismi” di mercato, attese di nomina, diktat famigliari o, peggio, calcoli di convenienza economica. Meglio povero ed escluso che pecora disonorata.

Pur col massimo rispetto per le opinioni altrui, consapevole che non sia possibile “volersi tutti bene” per andare d’amore e d’accordo, mi tengo con orgoglio la mia “viscidità”, indosso fieramente la veste della “merda” (come definito da quelli “democratici”) e vado in giro a testa alta per non cambiare idea ogni volta che “conviene”, magari dissociandomi da chi ha fatto molto (anche ) per me.

Lo so, sono “diverso”, fuori posto in una società dove se non sei “furbo” puoi essere solamente un fesso ma a me va bene così.

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