di Raffaele Lisco.
La notizia dell’anno è che i “Civici” di Dario Raùgna si consegnano al Partito Democratico.
Per evitare smentite di comodo, ho voluto aspettare che venisse ufficializzata la notizia che si conosceva da tempo. Alle prossime elezioni amministrative di Grado, il gruppo dei CWC di Dario Raùgna correrà in coalizione con il PD isolano.
Praticamente, quella che è stata la colonna sonora politica di tutta questa legislatura, il pietoso tentativo di nascondere la “stampella” rossa raffigurata da quel campione di “indipendenza” denominato Cicogna Luciano e il gigantesco inciucione messo in scena dai vincenti e dagli sconfitti (pesantemente) alle ultime elezioni comunali, adesso getta la foglia di fico e si rappresenta platealmente.
Tutto legittimo e previsto, tuttavia, questa rivelazione che ha sorpreso solo quelli che di politica non ne capiscono nulla, mi ha fatto emergere numerosi dubbi (e qualche granitica certezza) sull’effettiva efficacia dell’operazione incestuosa.
Innanzitutto, sono molto curioso di vedere quali saranno i rapporti di forza all’interno di questa anormale ammucchiata, quanto dell’indipendenza dei “civici” dovrà lasciare il posto alla nomenklatura piddina e con quale forza numerica di rappresentanza Raùgna riuscirà a presentarsi ai “suoi” elettori. O quello che ne rimane…
Specifico meglio per i non addetti ai lavori.
Dario Raùgna si è presentato nel 2011 candidato sindaco di Grado in solitaria con Liber@, perdendo le elezioni arrivando dopo Maricchio (Polo delle Libertà) e Giorgione (PD). Ci riciccia nel 2016 ma questa volta, imparata la lezione, accrocchia tre beccaccioni e si presenta in coalizione col marchio di Coordinamento Civico. Grazie alla stupidità della Lega vince su Kovatsch e Marin.
In realtà, il fasullo “Coordinamento Civico” altro non è stato che una Liber@ allargata, partito gestito da Raùgna (e Facchinetti), i quali hanno comandato internamente decidendo incarichi, nomine, progetti, strategie e qualsiasi azione decisionale in campo. Agli “alleati” il compito di incassare la mesata in cambio della totale e assoluta obbedienza senza se e senza ma. Per chi contrario alla dittatura del Faraone (è storia), l’unica soluzione è stata quella di andarsene…
E’ altresì ampiamente noto il metodo “assolutista” che caratterizza il modus operandi del Gambero Lagunare, la sua idea di Governo della Piramide, condominio politico dove “IO” sta in cima, senza possibilità di contestazione da parte degli “inferiori”. Un tipico guappetto di borgata che con la “democrazia” c’entra tanto quanto io rappresento l’umiltà…
Stando così le cose, felice di essere smentito da chi in grado di farlo con solide prove, l’anormale amplesso col Partito Democratico locale, provinciale, regionale e nazionale (…), atteso che si sposa al PD deve accettare tutto il pacchetto al completo, mi scoperchia il dubbio che il Galletto Raùgnico poco possa durare sotto gli ordini del partito più forte, meglio radicato e maggiormente strutturato di quei quattro dilettanti miracolati da Raùgna e dai gradesi.
Per me non arriveranno nemmeno a Natale di quest’anno, senza litigare. Soprattutto quando Bellodezzzzia si renderà conto che il suo piccolo potere da Bulletto Isolano verrà diluito nelle pretese, dall’ingordo raggruppamento che, di sicuro, non regalerà nulla di quello che conta ai più deboli amichetti “civici”.
Conoscendo Raùgna, pur di riuscire a galleggiare, sapendo molto bene che non vincerà le prossime elezioni nemmeno se raccomandato dalla Madonna di Barbana in persona (…) svenderà uno alla volta i suoi compagni attuali, tradirà quasi tutti quelli che lo hanno portato a scroccare cinque anni di paghetta pubblica e giocherà sporco tenendo il piede in qualsiasi scarpa gli possa fare comodo, pur di non dover tornare alla sua “professione” di pelapatate da grande albergo.
Il Profeta ha letto nel futuro, vediamo se anche questa volta ci avrò preso…
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