di Raffaele Lisco.
Alla luce delle nuove coalizioni tra PD e Cinquestelle, adesso Raùgna aspetta i Grillini…
Per quanto riguarda le manovre relative al centro destra gradese, le “bombe” che ho nel cassetto ve le pubblicherò a breve.
Oggi, invece, vorrei divertirmi a esplorare i potenziali nuovi scenari politici che si sono formati a valle delle decisioni strategiche nazionali uscite dalla piattaforma Rousseau. L’incesto programmatico sdoganato dai militanti del Movimento 5 Stelle tra la loro rappresentanza politica e il Partito Democratico, potrebbe anche riflettersi nelle scelte locali.
Confermato ufficialmente l’apparentamento tra i “civici” di Dario Raùgna e i sinistri del Partito Democratico, a Grado, alle prossime elezioni amministrative del 2021, la coalizione allargata così siffatta dovrebbe includere le seguenti sigle: Liber@ (o quello che ne rimane), PD, Democratici Gradesi di Claudio Gaddi e Open Grado di Matteo Polo. Difficile immaginare il coinvolgimento del gruppo Insieme per Grado degli “espulsi” Sebastiano Marchesan e Dario Lauto.
Se questo agglomerato numerico, scelto per continuare a governare l’isola per un’altra legislatura col riconfermato Dario Raùgna – sindaco di Grado, non sembra molto distante dalla realtà, la domanda da un milione di dollari scaturisce dalla possibilità che a questa composizione politica si aggiunga anche il Movimento di Beppe Grillo.
Atteso che sull’isola i Grillini esistono quanto la presenza dello Yeti (…), rappresentanza politica tentata già quattro anni fa (2016) e subito abortita per manifesta incapacità dei suoi attivisti, gruppetto di dilettanti scardinato dallo stesso Dario Lauto (ex “capo” del MeetUp locale salito sul carro di Raùgna) e un altro paio di improbabili comprimari isolani, è anche vero che quando la poltrona si avvicina, anche le peggiori baruffe da pollaio si trasformano i solide alleanze “per il Bene del Paese”.
Quello che m’intriga sarebbe vedere quanto i rappresentanti regionali dei 5 Stelle saprebbero deglutire il rospo nauseabondo, pur di mettere un piedino in Municipio (dopo aver giurato che “…con Grado mai più!..”), rompendo quell’inesistenza a livello locale che (non) li rappresenta ovunque. Confermati i volteggi acrobatici con i quali gli ex “duri e puri” dell’uno vale uno sono riusciti a cancellare qualsiasi granitica certezza iniziale, possiamo aspettarci dai figli di Grillo qualunque trasformismo, perfino quello di accasarsi (anche a Grado) con la sinistra.
Vedremo, spetterà al candidato il compito di riuscire a formare le liste a suo supporto, almeno quelle non decise dai compagnucci “democratici”, visto che difficilmente Raùgna riuscirà a non finire stritolato dall’abbraccio mortale con l’apparato del PD. Se dietro ai “comunisti” ci sono i “comunisti”, dietro Raùgna invece pure…
L’imperativo sarà sempre quello: Franza o Spagna purchè se magna e in nome della caterva di contributi europei in arrivo, le “convinzioni” potranno anche plasmarsi secondo interesse.
Il proprio, ca va sans dire…
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