VUOI I CLANDESTINI A GRADO? VOTA RAU’GNA…

di Raffaele Lisco.

Dario Raùgna si ricandida ma non dice ai gradesi che proverà di nuovo a riempire Grado di migranti…

La volta scorsa (ottobre 2017 – ndr) al sindaco di Grado Dario Raùgna, non era riuscito il colpaccio di “accogliere” sull’isola un gruppetto di “rifugiati”, piazzandoli (a tradimento) nella frazione di Fossalon. Scoperto immediatamente dai residenti, il “disinteressato” civico, per nulla motivato dalle medaglie offerte dal PD (…), si ritrovò in mezzo alla guerra opposta da un pugno di cittadini che gli rovinarono il giochetto.

In seguito, a nulla gli è servito ricorrere ai Tribunali, alla Digos e ai Berretti Verdi, per cercare di “blindarsi” e, contemporaneamente, denunciare i “sovversivi” alle Forze dell’Ordine per vendicarsi della sconfitta incassata. Alla fine, insieme ai suoi kompagnucci, è dovuto ricorrere a una delle sue scontate “retromarce” che gli hanno valso il nomignolo di Gambero Lagunare.

Questo il passato ma, tra non molto, sarà già tempo di parlare del futuro e, ufficializzata la sua ricandidatura a sindaco di Grado (questa volta obbligata all’alleanza “palese” con i suoi amichetti del PD…), eccolo riprovarci ben inserito nel gruppone “democratico” pronto a inviare al Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, una lettera strappalacrime nella quale denunciare il “…grave clima di razzismo adottato dalla Regione…”.

Basta utilizzare l’immigrazione come tema elettorale –  si legge nella lettera aperta di 28 sindaci al Governo FVG – è indubbio che la Regione abbia smantellato il sistema di accoglienza diffusa, togliendo tutte le risorse destinate a progetti di pubblica utilità, integrazione e alfabetizzazione, dopo che, di fatto, l’allora ministro Salvini aveva posto paletti economici e operativi insostenibili per gli enti gestori.“

Insomma, calmate le acque rispetto al 2017, Dario Raùgna (detto anche il “missino convertito”) ci riprova, firmando a nome dei gradesi (contro la nostra volontà…) il documento in oggetto che chiede a gran voce l’impegno della politica regionale a concedere la riapertura dei centri d’accoglienza diffusa con la motivazione che “…ammassare un numero spropositato di persone nei grandi centri, sapendo che prima o poi sorgeranno problemi (vedi le strutture di Udine e Gradisca) favorisce il malcontento della popolazione residente, diventando funzionale a creare ulteriore clima di paura con l’obiettivo di aumentare il consenso elettorale…“.

Direi più che evidente quale sia la volontà di Raùgna, nonostante il responso popolare (maggioritario) della comunità gradese gli abbia mandato un segnale chiaro e forte di segno opposto. Altrettanto palese la dimostrazione che al “democratico” ometto poco gliene cala di quello che vuole la gente di Grado

Mi auguro che ai miei concittadini resti ben impresso cosa ci aspetti, in tema di “accoglienza”, quando dovranno andare a votare per eleggere il prossimo sindaco di Grado.

Per quanto mi riguarda, nel caso rivolessero il Faraone, sicuramente non metterò a rischio la mia libertà (un’altra volta) per difendere della gente che non si rende nemmeno conto di quanto accade a casa propria.

Sbagliare (una volta) è umano, perseverare (due volte) è diabolico.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

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