di Raffaele Lisco.
26 agosto, Giornata Mondiale del Cane.
Oggi è la Giornata Mondiale del Cane, ricorrenza dedicata ai nostri amici pelosi.
Avere un cane non significa solamente dimostrare il possesso di un animale da compagnia ma praticare uno stile di vita. Per molti, il giorno in cui si sceglie di adottare un cucciolo, vuoi acquistato da un allevamento oppure preso in affido da un canile, segna la differenza che passa tra incontrare il vero amore e rimanere all’oscuro da un futuro nemmeno immaginabile.
Ho scoperto da vecchio quanto ti possa cambiare la vita un peloso quattrozampe, il giorno in cui mi fu messo tra le braccia il mio adorato Tito Livio. Il momento non era dei migliori, anzi, l’umore in essere rasentava la depressione acuta a causa del mio incerto stato di salute.
Con la mente inquinata dai più brutti pensieri che stravolgono la testa di chi informato di avere il cancro, convinto di essere arrivato a fine corsa e preoccupato di cosa avrei dovuto passare prima di abbandonare questa valle di lacrime, ciondolavo apaticamente ormai deciso ad abbandonarmi al mio destino.
Fu la mia signora a decidere di adottare un cucciolo di Spitz, cagnolino salvato dalle Forze dell’Ordine strappato ai trafficanti di animali provenienti dall’Est Europa. Il vergognoso mercimonio di intere cucciolate stipate nei furgoni dei delinquenti decisi a guadagnare attraverso questa pratica criminale, è ancora uno dei mali che affliggono la nostra società.
All’inizio non ne volevo sapere di caricarmi anche di questa responsabilità, non immaginavo nemmeno quanto mi sarebbe stato indispensabile cancellare il mio egoismo certificato per trasformare la paura in speranza, annullarmi totalmente per mettermi a completa disposizione di un esserino spaventato bisognoso di una famiglia pronta a salvargli la vita.
Per fortuna, qualche Dio misericordioso, forse ha voluto premiare la mia catarsi e, nonostante un percorso clinico denso di problemi, alla fine, invece di farmi morire ha voluto darmi ancora una possibilità. Il tumore è stato sconfitto, lasciandomi in eredità un nuovo figlio del quale essere “papà”.
Sono passati quasi sei anni da quella volta e non c’è più stato nemmeno un minuto che ci abbia visto separati. Senza il mio Tito sarei un uomo solo, arido umano condannato al cinismo di una vita che mi ha convinto a preferire gli animali agli umani. Chi ci conosce sorride nel vedere la strana coppia in scooter, si meraviglia di come il “viscido diffamatore”, irrispettoso e arrogante, sia capace di sciogliersi di fronte ai “comandi” del suo cane e si sorprende nel constatare la potenza dell’unica “medicina” in grado di farmi stare bene.
Devo la vita al mio Tito Livio, anche se mi fa incazzare, mi sveglia alle sei del mattino, mi ha reso un “raccoglicacca” obbediente e mi costringe alla coccola a due mani. Nemmeno per la mia unica e adorata figlia ho mai fatto quello che, quotidianamente, mi costringo a fare per il mio peloso compagno.
Oggi, 26 agosto, è la Giornata Mondiale del Cane e questa dedica personale spero vada a contagiare i cuori di tutti quelli che convivono con il loro animale da compagnia.
Chi abbandona, maltratta o uccide un cane non è degno di vivere.
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