di Raffaele Lisco.
Non si placano le polemiche per lo scempio di Riva Slataper.
Siamo arrivati a settembre inoltrato e la conformazione di Riva Slataper sta assumendo la sua forma definitiva, mostrando lo scempio insensato dell’opera pubblica voluta da Dario Raùgna e la sua amministrazione.
Più l’insanguinato parcheggio figlio del gigantismo politico dei CWC si avvia a completamento, maggiori sono le critiche espresse dai cittadini di Grado e non. Anche volendo sfuggire alla tentazione di esprimere la propria contrarietà nel merito, impossibile cercare una minima motivazione giustificativa di fronte a cotanta manifestazione di dilettantismo professionale.
Esclusi i “tifosi” filogovernativi pronti a incensare qualsiasi puttanata uscita dalle fulgide menti dei Nuovi Rivoluzionari “civici”, il resto della comunità gradese sta disapprovando apertamente la struttura di Riva Slataper.
All’insensata conformazione degli stalli “appiccicati” gli uni agli altri, bisogna aggiungere l’illegale ingresso per chi proveniente dalla carreggiata opposta ai parcheggi (violazione del C.d.S. linea continua – ndr), la pericolosissima entrata/uscita dagli stessi, l’orribile cementificazione generale, l’orrida ferraglia simil – arrugginita che conterrà la monnezza, la ciclabile che si è mangiata mezza carreggiata e il puntuto ghiaino col quale è stato rivestito il corridoio lato canale. Tutto questo senza mai dimenticare la desertificazione del verde preesistente.
C’era una volta un viale alberato, in Riva Slataper, polmone verde che offriva ombra e colore all’unica strada di scorrimento dell’isola, ecologico sito dal quale accedere sia dalla strada che dal canale e, oggi, grazie alle deliranti “progettazioni” di un gruppo di ex friggicalamari senz’arte nè parte, non c’è più.
Proprio quelli che, al tempo in cui non campavano a scrocco, avevano gridato allo scandalo per la decisione del sindaco Edoardo Maricchio di sostituire il verde del viale Europa Unita (…).
Gli stessi che avevano istigato l’intera cittadinanza a sfilare in corteo per deplorare le “Seghe del Sindaco” dell’epoca e contestato ferocemente la depauperazione del verde cittadino, non appena assaggiata la torta pubblica (…) sono riusciti a rendersi peggiori dei “colleghi” che avevano battezzato, senza tanti complimenti, “cementificatori”.
Riva Slataper è solamente l’opera pubblica peggiore e di maggiore visibilità, per ubicazione e conformazione geografica, tuttavia non è l’unica schifezza per la quale Dario Raùgna, Matteo Polo, Fabio Fabris e compagnia cantante, passeranno alla storia di Grado come (ir)responsabili senza appello.
Lo scempio attuato sull’Isola della Schiusa, il parcheggio sempre deserto di Città Giardino, la devastazione floreale di Valle Goppion, le recentissime deforestazioni sulla Diga Nazario Sauro e tutti gli altri luoghi dove l’amministrazione ha preferito cancellare interi filari di alberi sanissimi, piuttosto che aggiustare e risolvere i problemi strutturali, dimostra chiaramente tutta la faziosità dei personaggi lestissimi a predicare bene ma a razzolare peggio di chiunque li abbia preceduti…
L’eredità strutturale che Dario Raùgna & Friends lasceranno a questo paese sarà difficilmente rimediabile in tempi accettabili, a meno che non esistano alberi già cresciuti o piantumazioni in grado di raggiungere altezze importanti nel giro di mesi. Hai voglia a rispondere che “…pianterai lo stessa densità di verde precedente…”, ben sapendo che quei quattro striminziti alberelli riposizionati al posto delle gloriose piante durate fino all’avvento di Dario “Attila” Raùgna, alla prima “caligada” voleranno via come stuzzicadenti.
Spero vivamente che i gradesi rivoteranno gli “eletti” attuali, se non altro per dare loro modo di completare l’opera di distruzione definitiva di quest’isola.
Esattamente quello che si merita una comunità indegna di essere chiamata tale.
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