8 SETTEMBRE 2012 – PER NON DIMENTICARE…

di Raffaele Lisco.

Accadde otto anni fa. Oggi i protagonisti di allora si sono scambiati i ruoli

Era un sabato del mese di settembre dell’anno 2012, per la precisione il giorno 8, data più ricordata per ben altri fatti storici (…). Eppure, per l’isola di Grado e i suoi abitanti (e non), l’8 settembre del 2012 rimarrà nella Storia per la mobilitazione popolare conseguente alla decisione dell’amministrazione di Edoardo Maricchio (sindaco) di tagliare gli alberi di Viale Europa Unita.

Paolo Busdon, all’epoca segretario di Liber@, coadiuvato da quelli che nel 2016 sarebbero diventati la nuova amministrazione del Comune, fu il promotore principale della protesta popolare, iniziativa alla quale si allegarono prontamente altri referenti politici di altre sigle partitiche.

Roberto Borsatti e Renato Bonaldo di Grado Domani (oggi Fratelli d’Italia il primo e “feccia” il secondo), Fabio Marchesini in qualità di rappresentate del PD gradese, i compianti Giuliano Regolin e Walter Sepuca per la Lega Nord, la presenza di SEL e Italia dei Valori (sigle oggi scomparse) e a chiudere, l’inossidabile Maurizio Delbello all’epoca targato Forza Italia.

Per meglio ricordare i fatti, gustatevi il brevissimo filmato (1:42) che mostra il corteo mentre sfila per via Gradenigo, con arrivo davanti al Municipio.

 

 

Se vi state domandando sul perchè abbia voluto “rinfrescare” i fatti accaduti ben otto anni fa, specifico immediatamente che per me la “memoria” riveste un’importanza fondamentale nello storico di una comunità. Senza la capacità di “ricordare” quanto dichiarato dai protagonisti della politica, costume, imprenditoria e società, diventa difficile, a posteriori, poter confrontare le differenze tra il detto e il fatto.

In questo specifico caso, la protesta popolare organizzata da chi stava all’opposizione del governo cittadino, ovvero Busdon nella sua qualità di Segretario di Liber@ più Dario Raùgna, Fiorenzo Facchinetti e Mauro Tognon (Consiglieri Comunali stessa sigla), sorvolando sugli altri politici imbucati (…), non lascia alcun spazio a fraintendimenti o giustificazioni diverse dalla realtà.

Persi per strada i Busdon, Tognon e gli altri compagni di Liber@ dell’epoca (intelligenti nell’aver capito chi fosse veramente Raùgna), per i superstiti odierni Raùgna, Facchinetti, Sara Polo, Damiano Marchesan ecc., tutti promossi in classifica alla Serie A e divenuti i “comandanti” dell’amministrazione di Grado, la facile “indignazione” e “disgusto” manifestati verso le politiche del predecessore Edoardo Maricchio, ha lasciato il posto all’opportunismo di chi scopre improvvisamente che “comandare è meglio che fottere”

Il tempo ha smascherato il VERO VOLTO dei Rivoluzionari per Caso, ci ha restituito una verità inoppugnabile fatta di pessime persone capaci di dimostrarsi perfino peggiori di quelle per le quali avevano chiesto alla piazza di scendere in strada, per protestare contro la falcidia ambientale conseguente al taglio degli alberi di una unica strada.

Oggi possiamo documentare, senza la minima ombra di dubbio, come i falsi Paladini della Giustizia siano riusciti a “segare” intere piantumazioni decennali, decimare viali secolari, stroncare porzioni intere di verde cittadino e pretendere candidamente di rifilarci la menzogna dell’aver dovuto agire in nome di una presunta (e non dimostrata…) salvaguardia della sicurezza cittadina.

Se con i sindaci Olivotto e Maricchio ai gradesi era parso di essere amministrati in modo non ottimale, con l’arrivo di Dario Raùgnasindaco di Grado e il suo circo di saltimbanchi trasformisti (ex la qualunque), ne abbiamo avuto la certezza.

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