EDITORIALE – LA LEGGE DI RAÙGNA.

di Raffaele Lisco.

La patetica difesa di Dario Raùgna e la sua Legge “Speciale”.

Ormai, anche nel Burundi sono a conoscenza della querela per diffamazione che Dario Raùgnasindaco di Grado si è guadagnato, grazie alla sua esternazione calunniatoria nei confronti di Renato Bonaldo. Tutti a parte il diretto interessato.

Sorvolando sull’opportunità o meno di Raùgna di squalificarsi come sindaco e pubblico ufficiale, scendendo allo stesso “infimo” livello (da lui stesso denunciato alla Procura della Repubblica) che mi vede nella doppia veste di imputato (due processi) per diffamazione nei suoi confronti, col suo gesto sconsiderato mi ha regalato l’assoluzione certa.

Per capirci, ammesso e non concesso che LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI (…), Dario Raùgna mi ha querelato (due volte) per diffamazione alla sua “onorata” persona, attraverso i miei articoli su questo blog.

Nell’udienza di 1° grado presso il Tribunale di Gorizia relativa alla prima querela, dopo qualche anno, sono stato condannato al pagamento della solita ammenda, con la motivazione che “…il fatto pubblicato ha trovato conferma ma il linguaggio utilizzato assume la connotazione di reato (ingiuria) e quindi presuppone la sentenza di condanna…”.

Tradotto, significa che la “sostanza” dell’articolo veniva confermata e al Raùgna veniva negata la possibilità di dichiarare i miei articoli “fake news”. Purtroppo, aver dato della merda a una merda (…) non è assolvibile (per il Tribunale di Gorizia…), da qui la condanna in 1° grado, impugnata con ricorso in appello.

Questo “cappello” mi è indispensabile per spiegarvi il perchè, nel merito della querela per diffamazione Bonaldo/Raùgna, delle due l’una: o il sindaco si prende la mia stessa condanna (con le ovvie conseguenze istituzionali…), oppure, la sua eventuale assoluzione mi permetterà di pretendere medesimo trattamento, per ovvi motivi Giuridici.

Se io sono stato “sentenziato” per aver scritto “ingiurie” contro Raùgna, egualmente Raùgna difficilmente potrà negare di aver usato le medesime espressioni verso Bonaldo, atteso che dare della “feccia” a qualcuno, non dista molto (in Italiano) dalla qualifica di “merda”.

Inutile arrampicarsi sugli specchi della disquisizione Sociale, appellarsi alla “putrefazione” della Società e ergersi a Paladino dell’Accoglienza. Sono dettagli che in tribunale contano meno di nulla, parola di chi ci è passato per esperienza…

Oltretutto, anche politicamente, la demenziale difesa del Faraone si basa sul disprezzo dei suoi amministrati, quei “graisani” che egli battezza “razzisti e xenofobi”, così, a spanne, senza distinzione alcuna. E poi ne vorrebbe anche la preferenza, confermando che l’omino non sta proprio benissimo…

Per me non fa differenza quello che sarà il futuro: o la “sfanghiamo” entrambi e le sue querele se le incarta e riporta a casuccia sua (salvandosi dalla inelligibilità futura…), oppure ognuno si prende la sua sentenza di condanna e, per quanto lo riguarda, cancella la sua illusione di dare un seguito alla carriera politica.

L’unica “terza via” possibile, è che il Cazzaro Lagunare s’inventi una Legge tutta sua.

La Legge di Raùgna.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

 

 

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