CANDIDATURA RAÜGNA: AL PD PIACE PERDERE…

di Raffaele Lisco.

Mi sbilancio in una previsione azzardata: entro Natale di quest’anno (2020), il PD ritirerà l’appoggio alla ricandidatura a sindaco di Grado di Dario Raügna.

Per quel poco che ne capisco di politica (…), quando un partito accetta di sostenere la candidatura di una persona non iscritta tra le sue fila, è per il motivo che valuta vincente il “foresto”, molto di più dei tesserati interni. Detto in parole povere, la Segreteria provinciale e regionale, ammette di non poter presentare proprie figure locali all’altezza, capaci di portare a casa l’obbiettivo.

Proiettando il suddetto postulato nel dettaglio che riguarda il nostro Comune, la decisione – molto anticipata – di ufficializzare il sostegno del PD alla ricandidatura a sindaco di Grado all’uscente Dario Raùgna, rappresenta in teoria il metodo di cui sopra.

Evidentemente, i Democratici si ritengono insufficienti nella rappresentanza gradese e, soprattutto, sono arrivati alla conclusione che i propri tesserati locali non sarebbero in grado di conquistare la vittoria, alle prossime amministrative del 2021. Non proprio una dimostrazione di stima nei confronti di chi s’impegna per il partito ma se a loro piace così, massimo rispetto per la curiosa strategia interna del PD gradese.

Ecco allora spuntare la figura del “civico” Raùgna (…) il collaudato soggetto buono per tutte le stagioni, il dichiarato ex fascista candidato, all’epoca, nelle file della Lista di Alleanza Nazionale con  Roberto Marin, compagine vincente per gli altri ma non per lui…

Dopo alcuni passaggi nel “centro” (Margherita di Rutelli – ndr) e tra i “verdi” del suo mentore Mattiussi, indeciso se accasarsi con Forza Nuova (gradese) di Maurizio “Hitler” Marchesan, costola periferica del triestino Menia (…), riesce a rubacchiare parte dei programmi della destra suddetta e fonda Liber@, insieme all’altro fenomeno di coerenza politica di nome Fiorenzo Facchinetti.

Oggi che i gradesi, dopo quattro anni,  hanno “pesato” Liber@ o, meglio il Coordinamento Civico rappresentato dalla coalizione fra opposti (…), hanno valutato Opere, Rinnovamenti, Migliorie, Strutture e tutto quanto contribuisce a giudicare l’operato di un’amministrazione, anche volendo essere obbiettivo (e non posso esserlo…), il saldo finale lo definirei molto negativo.

Inutile riproporvi il lungo elenco di promesse non mantenute, la serie di sprechi pubblici dimostrati ai cittadini e il “marchettificio” col quale Raùgna e i suoi, hanno ingrassato i “fedeli”. Qualunque isolano (e non), è in grado di stilare la lista oggetto di critica da parte della maggioranza dei residenti.

Oggi, la convinzione del disagiato sindaco di essere sotto attacco “militare” dei gradesi “razzisti” e “xenofobi”, la caduta di stile conseguente alla mancanza di stabilità nervosa che lo ha portato a insultare chiunque non lo applauda a piene mani, la dimostrazione quotidiana di disprezzo verso i gradesi, sentimento manifestato dentro e fuori dall’isola (…) e l’atteggiamento spocchioso e dittatoriale attuato contro la sua stessa comunità, fanno prevedere che difficilmente potrà rivincere, per altri cinque anni, la poltrona di sindaco di Grado.

La domanda, in conlusione, è: conviene al Partito Democratico spaccare il suo interno imponendo un “esterno” come Dario Raùgna, impedire ai suoi tesserati di correre per il posto di sindaco e scontentare chi vorrebbe proporsi come candidato? Oltretutto, considerato il modus col quale “IO” risponde alla gente, mi aspetto una caduta verticale del consenso cittadino, ben oltre le percentuali già perdute per strada…

I “roumors” che circolano per le cube dell’isola, danno per certa la creazione di Liste Civiche zeppe di ex PD “storici”, transfughi pronti a contrastare Raùgna (e il PD), alleandosi col centro destra alle prossime comunali del 2021.

I “ribelli” anti Cicogna, hanno già stravinto una volta, se non ricordo male…

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