APERTO IN CENTRO UN’ALTRO CANTIERE.

di Raffaele Lisco.

Nel centralissimo Porto Mandracchio di Grado, aperto l’ennesimo cantiere. Al 21 di settembre…

La bulimia cementifera che ha occupato le fulgide Teste da Civici di quelli che ieri s’indignavano per l’abuso del calcestruzzo isolano, oggi, che siedono dentro il Municipio di Grado, non accenna a placarsi.

Evidentemente, l’affanno patologico di un’amministrazione che sente sfuggirle di mano il consenso dei propri cittadini, il pericolo di venir protestati dal partito scelto come “padrino” per tentare di campare a scrocco altri cinque anni (PD – ndr) e la smania di potersi presentare in campagna elettorale (se ci arrivano) con una credibile Lista della Spesa per la quale bullarsi a vanvera, giustifica la scellerata decisione di aprire, a fine settembre, l’ennesimo cantiere in pieno centro.

Se quegli “ignoranti” di Lignano hanno capito che, per cercare di recuperare quanto perso economicamente a inizio stagione per colpa della pandemia, è indispensabile allungare la stagione estiva fin che si può, soprattutto approfittando di un clima che tende a continuare al bello, al contrario quei fenomeni dei “graisani” non vedono l’ora di chiudere tutto e godersi il “meritato riposo” guadagnato dopo ben due mesi di stagione…scarsi.

Gli increduli austriaci e tedeschi ancora presenti sull’isola, benedetti clienti paganti fonte di respiro per gli illuminati albergatori e ristoratori ancora vogliosi di lavorare (…), puro ossigeno per le casse degli imprenditori costretti a una stagione recuperata al 50% della sua potenzialità normale, se ne scappano verso altre località dove chi dovrebbe agevolare il turismo dimostra meno imbecillità decisionale e più capacità amministrativa.

Nella caratteristica piazza fronte porto, fotografia immortalata in versione “cantiere” in testa articolo, ci sono due alberghi, tre bar, quattro ristoranti/pizzeria e alcune botteghe commerciali. Praticamente, a partire dal 21 settembre, questi sfortunati imprenditori che pagano lo stipendio del sindaco, il suo vice e gli assessori allegati, soggetti sulla quale utilità è meglio non esprimersi (…), possono chiudere baracca e licenziare i burattini che, guarda caso, sono nostri concittadini che si guadagnano la pagnotta solo se ci sono clienti paganti.

Sono anni e anni che il Porto Mandracchio viene aperto e richiuso, bucato e tappato, grattuggiato e riasfaltato. Un’infinita Tela di Penelope da tessere per otto mesi all’anno e disfare per i quattro restanti, attesa la fine dei lavori “mai”. Più che il lotto fognario di un paesino, sembra la costruzione dello spurgo di Calcutta

Il cantiere che dovrebbe evitarci il pessimo biglietto da visita turistico della visione (e odore) della fuoriuscita della cacca turistica (e non), ogni volta che un temporale si abbatte sull’isola, anche per quest’anno ci accompagnerà nei mesi autunnali, invernali e primaverili, coi suoi semafori, ruspe e camions tanto cari ai Fabris e compagni, “eccellenze” che oggi racconteranno ai gradesi (direttamente sul posto) quanto sono bravi. Meglio che non venga io a raccontare la realtà dei fatti…

Del resto, ormai, i gradesi ci hanno fatto l’abitudine al disagio subito dalle topiche degli “ingegnieri” eletti, i cantieri iniziati e mai finiti, le tempistiche sforate come se gestire dei lavori pubblici fosse simile a tentare la sorte alla roulette, i progetti pensati, disegnati e realizzati da “professionisti” con sede su Marte, lontani mille miglia dalle esigenze strutturali espresse da un’isola larga un cazzo e lunga tre…

Comunque, per conoscenza, a dicembre si richiude…

Ogni giorno che passa, mi rendo sempre più conto del perchè la mia “carriera politica” è pari a zero.

Non sono abbastanza stupido per essere “eletto” dai gradesi…

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