di Raffaele Lisco.
Finito il caldo estivo, al primo acquazzone Grado va sotto…
E’ sempre attraverso la realtà che si ottiene il modo corretto di verificare le bugie della politica.
Come al solito, la propaganda “civica” sempre pronta a raccontarci una narrazione costruita sulle balle dei Raùgna, Fabris, Polo (1 e 2…), Gaddi e compagnia cantante, si squaglia in un amen non appena la controprova si erge a karma.
La Natura geografica di un territorio circondato dall’acqua, “isola” per definizione, difficilmente si modifica solo perchè il governo di turno vorrebbe che fosse così. E’ la fisica a comandare, non la politica, anche se, attraverso una progettazione degna di tale nome (e non con l’attuazione di opere da terzo mondo appaltate unicamente per foraggiare gli “amici degli amici”), si possono ridurre (se non eliminare) le negatività.
Infatti, al primo acquazzone “serio”, Grado è finita sott’acqua in svariate zone del suo territorio, guarda caso proprio in quelle manutenzionate poco e male, interi quartieri lasciati nell’abbandono totale di una pulizia dei tombini che, inevitabilmente, alla prima occasione acuta, presentano il conto.
Nell’immagine di testa articolo pubblico il classico esempio di come la Giustizia Divina rimetta le cose a posto. La zona raffigurata sta in Pineta e le vetrine con l’acqua “a oro” sono quelle dell’attività di una Consigliera di maggioranza tra le più tifose del Faraone Lagunare. Come dire: “…un po per uno non fa male a nessuno…”.
Avrei potuto inserire la situazione di via dei Provveditori (chiusa al traffico già di prima mattina) o altre strade quasi impraticabili. Inutile infierire, tanto i gradesi ci vivono nelle zone disagiate e sanno benissimo quali siano i problemi atavici ai quali nessuna amministrazione ha mai messo fine.
Tuttavia, le “colpe” vengono da molto lontano e, di conseguenza, accanirsi sugli “ultimi arrivati” (nel vero senso del termine…) sarebbe fazioso e scorretto. Anche se, quando ti vendi per “più migliore” di chiunque ti ha preceduto, se poi non ti dimostri tale, diventi doppiamente incapace…
Milioni di euro di spesa pubblica, cantieri aperti, chiusi, riaperti e richiusi, progetti faraonici (“Politecnici” o “nostrani”), un bazaar di promesse, giuramenti e garanzie valide quanto una firma sul ghiaccio.
Al netto delle “tifoserie”, queste le uniche realtà inconfutabili sulle quali nemmeno i Grandi Statisti di Liber@ (e dintorni) sono riusciti a non scivolare, sbattendo le corna sull’implacabile evidenza.
Se siamo messi così male solamente a settembre, già testati negativamente da un semplice temporale di una notte, superfluo preannunciare cosa succederà sull’isola quando torneranno i cicli di acqua alta, le maree conseguenti agli sciroccali e le bombe d’acqua che sono diventate una costante della tropicalizzazione del clima italiano.
Preparate i trombini, cari gradesi, gonfiate il canotto e spalmate il cemento per fissare le paratie sulle porte di casa, sarà lunga fino alla prossima estate…
Oppure continuate a credere alle balle di Raùgna, fidatevi della “competenza” di Fabris e bevetevi le puttanate di Matteo Polo.
Le cose stanno molto diversamente da come ve le raccontano ma se ai gradesi va bene così…
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