RAÜGNA SHOCK: “I PARTIGIANI ERANO BESTIE”.

di Raffaele Lisco.

Ieri, 3 ottobre, anche a Grado si è commemorata Norma Cossetto. Il sindaco Raùgna ha fatto un po di confusione…

E’ vero che in politica vale tutto ma vedere un candidato del Partito Democratico (convinto sostenitore del pensiero comunista) che si presenta come sindaco a commemorare la figura di Norma Cossetto (icona della destra) e ne posta un pippone celebrativo sul suo martirio, ancora mi mancava.

Altrettanto vero che quando si parla dell’equilibrio mentale (e politico) di Dario Raùgna, ci si avventura in mondi estremi, luoghi inesplorati perfino dai migliori clinici del settore (…) e non è casuale imbattersi in discrasie normalmente descritte in psichiatria come patologie gravi.

Norma Cossetto, per chi non lo sapesse, fu una studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa da PARTIGIANI COMUNISTI JUGOSLAVI nel 1943, nei pressi della foiba di Villa Surani. Stiamo parlando di quella che viene definita una martire della destra italiana, simbolo della ferocia titina e dell’assassino di tanti italiani infoibati perchè contrari al comunismo.

Ora, che proprio un Raùgna, ovvero lo stesso ometto che ha poggiato la propria amministrazione sulla connivenza con la sinistra, inneggiato ai clandestini, portato i suoi compari del PD sul Sagrato della nostra Basilica a cantare Bella Ciao, governato grazie all’appoggio della “stampella” Cicogna (“oppositore” in Consiglio Comunale dei Democratici) e insultato, diffamato e discriminato chiunque appartenente alla destra di qualsiasi tipo (dall’estrema a quella moderata), si esprima contro gli assassini di Norma Cossetto, è semplicemente sorprendente.

Il disturbato sindachino, nel suo “catartico” post su Facebook (vedi a lato) scrive: “…Norma Cossetto chiedeva semplicemente di vivere liberamente e di affermarsi nella sua terra natia, nient’altro! Aveva tutta una vita davanti a sé, quando un giorno, il 25 settembre del 1943, venne prelevata con la forza dalla sua abitazione da un gruppo di BESTIE  jugoslave e italiane, che la imprigionarono, la legarono a un tavolo, la seviziarono e la stuprarono, per poi ucciderla, gettandola dentro ad una foiba assieme ad altri innocenti…”.

Qualcuno dovrebbe informare l’ignorante Raùgna che col termine “…gruppo di BESTIE  jugoslave e italiane…” si sta riferendo ai partigiani dell’ANPI, agli ANTIFASCISTI di ieri e di oggi e, giusto per “fare 31”, a quella parte politica (i comunisti) nella quale cerca rifugio, anche perchè qualsiasi altra lo schifa…

Siamo veramente arrivati al ridicolo, una brutta rappresentazione degna di Scherzi a Parte, l’evidente appartenenza alla Setta dei Paraculi della quale San Frottola è il numero uno. Qualsiasi volteggio da saltimbanco, pur di compiacere (oggi) ai rappresentanti degli Esuli Dalmati di Grado. Il vero partito di uno come Raùgna è la vecchia Democrazia Cristiana, altro che PD e, infatti, ci aveva provato anche con la Margherita.

Un colpo a destra e uno a sinistra, degno figlio della politica Andreottiana, la coerenza fatta persona. Al sindaco di Grado le due braccia servono per alzare la sinistra col pugno chiuso e la destra per fare il Saluto Romano. Dipende da dove si trova…

Se fossi “uno che conta” del centro destra gradese, provinciale, regionale e/o nazionale, avrei fanculato l’imbarazzante dimostrazione di “equilibrio” (meglio che non scriva su cosa…) che Dario Raùgnasindaco di Grado, sta adottando, pur di scongiurare il pericolo di tornare a pelare patate in Svizzera.

A pensarci meglio, anche se fossi un dirigente del PD

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

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