GRADO: DA “PERLA” A “LATRINA”.

di Raffaele Lisco.

L’immagine che troverete all’interno dell’articolo di oggi dice tutto: Grado, da “perla” a “latrina”.

Il fotogramma rubato da lontano che il Consigliere Roberto Marin ha pubblicato su Facebook, mostra in tutta la sua impietosità come anche a Grado siano iniziate le manovre della sinistra, per distruggere quel poco che resta della gloriosa immagine della fu “Perla dell’Adriatico”.

Anche se non di massima qualità, nella foto si vede una persona che si lava le parti intime, seduto su una delle fontanelle site presso il giardino dedicato a Giovanni Palatucci, parchetto principale dove si trova la fontana all’inizio della passeggiata a mare, zona non centrale dell’isola, di più

Non raccolgo nemmeno i commenti “indignati” della parte politica vicina al sindaco Dario Raùgna e al suo vice Matteo Polo, ricordando ai due fenomeni “accoglioni” che hanno già preso una sonora lezione al tempo in cui volevano importare i “migranti” in quel di Fossalon (…) e tanto dovrebbe bastare per aver capito di essere eletti “pro tempore”, cioè a tempo determinato.

I gradesi (e non solo) si sono espressi chiaramente, nel pretendere che l’isola non diventi quello che si vede quotidianamente nelle grandi e piccole città già invase dagli immigrati, in tutte le piazze dove sono ammassati giovanotti sfaccendati e il pericolo di illegalità è all’ordine del giorno.

Gli eletti, sindaco, vice e assessori, sono degli “stipendiati” dai cittadini della comunità, soggetti al servizio dei residenti, persone messe al comando dell’amministrazione per soddisfare le esigenze di chi ha dato loro fiducia, comprese le aspettative di quelli che non li hanno votati.

Rispondere sguaiatamente, insultando proprio quelli che si dovrebbero rispettare (…), non dimostra una grande intelligenza da parte di coloro si sentono “superiori” e si vendono come “democratici”. Non capire che Grado non può assomigliare a Roma, Milano o Lampedusa (…), significa non essere all’altezza del proprio compito ne, tanto meno, meritarsi la stima e il consenso della comunità.

A nessuno dei gradesi e nemmeno a uno qualunque dei nostri ospiti paganti (perfino il più burino), piacerebbe passeggiare in pieno centro e doversi sorbire le abluzioni di chiunque più vecchio dei quattro anni. Oggi ne è stato beccato uno, domani potrebbero essere molti di più e dubito che la Polizia Municipale sarebbe all’altezza di riuscire a contenere lo sgradito fenomeno.

Del resto, visto che la “paghetta” (raddoppiata) Raùgna e i suoi la continueranno a percepire comunque fino all’ultimo mese della legislatura, sarebbe gradito la finissero di pensare per noi e si limitassero a incassare il bonifico, senza aggiungere altri disastri a quelli già regalati in quattro anni e mezzo di malgoverno.

Se proprio ci tengono così tanto, invitino i loro protetti a pisciare nel giardino di casa loro, cagare sul tappeto del salotto e lavarsi il cavalòto nel bagno dei loro appartamenti.

Noi, nei nostri giardini, nelle piazze e ovunque sull’isola, pretendiamo decoro, pulizia e rispetto per la comunità.

Da tutti.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.