CONSIGLIO COMUNALE – LA PAURA FA “REMOTO”…

di Raffaele Lisco.

Consiglio Comunale in Videoconferenza: quando ti vergogni delle tue azioni…

Oggi, alle ore 19, si terrà il Consiglio Comunale Straordinario richiesto da sette Consiglieri firmatari, per obbligare la maggioranza di governo a esprimersi col voto sulla Mozione di Condanna e Censura depositata per dibattere sulla “presunta” diffamazione del sindaco Dario Raùgna contro il cittadino Renato Bonaldo.

Per dimostrare al mondo tutta la sua “trasparenza”, capacità di “accettare le critiche” e la predisposizione al “confronto” aperto, leale e “democratico”, la parte in causa (Dario Raùgna) si è furbamente premunita di “censurare” il Consiglio, decidendo di svolgerlo in videoconferenza, invece che con la presenza dei Consiglieri in Aula.

Come ci racconta il quotidiano di regime (Il Piccolo – ndr), il sindaco ha effettuato un “sondaggio” tra i suoi complici, ricavandone l’assoluta e totale adesione alla scelta di dibattere in “remoto”. Nemmeno in Bielorussia avrebbero dubitato sull’esito di tale richiesta “spontanea”, attesa la necessità di rimanere a galla per non andare a casa prima del tempo.

Sette Consiglieri firmatari di una Mozione contro il sindaco sono tanti, soprattutto considerando che ne basterebbe solo un altro per “mandare sotto” la maggioranza e complicare la vita a San Frottola. Meglio quindi chiamare a raccolta tutti i peones, scongiurando la possibilità di qualche assenza imprevista, attraverso la convocazione “casalinga”.

Sarà molto istruttivo osservare fino a dove possa arrivare il “sostegno” degli eletti di maggioranza e della “stampella” aggiunta. Quanto siano disposti a rendersi complici di un’azione per la quale il “loro” sindaco non ha esitato a querelare la qualunque (…).

I “miracolati” a libro paga, dovranno per forza assolvere come “corretto”, “dovuto” e “sottoscritto”, la scorretta diffamazione proferita da colui ha insegnato loro la differenza che c’è tra dimostrare dignità e incassare il bonifico, naturalmente privilegiando il secondo…I gradesi si stamperanno a fuoco nella mente, i nomi e cognomi di quelli che alzeranno la manina contro la Mozione.

Inoltre, la grande differenza (che chiunque può comprendere), tra un dibattimento “live” e uno in “streaming”, impedisce un fluido scorrere degli interventi, la comprensione delle dichiarazioni e tutto quanto concorre a rendere corretto un Consiglio Comunale. Basta una breve interruzione nel collegamento, un salto di connessione, una leggera distrazione del Consigliere autorizzato e il senso di un intervento può cambiare completamente indirizzo.

Infatti proprio su questo conta la “condivisa” decisione di Raùgna: impedire che una situazione critica creata da lui stesso con il “presunto” reato di diffamazione aggravata per il quale è stato querelato da Renato Bonaldo (parte lesa), si trasformi in un voto capace di colpire duramente la sua maggioranza.

Meglio prevenire, sfruttare qualsiasi “trucco” il Regolamento Comunale renda disponibile inquinando il dibattito pubblico, impedire ai cittadini di poter seguire l’Assise massima che la Costituzione concede al popolo, tenere lontani dalle dichiarazioni probanti della minoranza, chiunque volesse assistere al Consiglio e insabbiare al massimo tutta la spinosa vicenda di un sindaco modello Marchese del Grillo

Ai “sudditi” del Faraone non resta che subire la “democrazia” del “civico” Dario Raùgna, rimanere esclusi dal loro diritto alla conoscenza della politica nostrana e indossare le vesti di “…quelli che non sono un cazzo…”.

Perchè “lui” è “lui” e noi

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