CLAUDIO GADDI, IL POLIZIOTTO “COMPLICE”.

di Raffaele Lisco.

Claudio Gaddi si macchia di un gravissimo episodio di legalità, durante l’ultimo Consiglio Comunale di Grado.

Nessuno si è accorto di quanto accaduto durante l’ultimo Consiglio Comunale di Grado, in merito alla discussione sulla Mozione di Censura depositata dall’opposizione, contro le diffamatorie affermazioni proferite dal sindaco Dario Raùgna nei confronti di Renato Bonaldo.

Appurata, registrata e verbalizzata la confessione del sindaco sulla realtà di quanto messo per iscritto e reiterato sui Socials, certificata l’ormai inconfutabile volontà di insultare il Bonaldo per le sue opinioni contrarie a quelle di Raùgna e di tutta la sua maggioranza compatta, vorrei segnalare ai miei lettori quello che, secondo me, è un fatto gravissimo sul quale nessuno ha posto l’accento.

L’assessore alla Sanità, Ambiente (e non so cos’altro) del Comune di Grado, Claudio Gaddi, oltre a rappresentare nella Giunta le deleghe suddette, candidarsi alle comunali del 2016 come capofila della Lista “Democratici Gradesi” (14 candidati, 150 voti totali…) e impegnarsi nell’associazionismo attraverso la rappresentanza “allegra” nella Pro Loco di Grado, è un Agente della Polizia di Stato.

Per la precisione, Claudio Gaddi sfoggia i gradi di Ispettore Superiore e Istruttore di Tiro, titoli con i quali svolge le sue mansioni di Pubblico Ufficiale presso la Questura di Trieste. A Trieste, perchè così ha trovato il trucco per non essere incompatibile con la sua posizione di assessore in una città situata nella sua stessa provincia di residenza, come vorrebbero i Regolamenti scritti proprio per evitare l’incompatibilità elettiva di un Funzionario Pubblico.

Già chiacchierato per la sua iscrizione alla Pro Loco di Grado in qualità di vicepresidente, altro gigantesco problema di Conflitto d’Interesse incompatibile con la sua funzione di assessore (…), il nostro poliziotto era riuscito a schivare la sfiducia utilizzando il “bianchetto” in non modiche quantità, specialmente in occasione del “taroccamento” della data di “dimissioni” dalla Pro Loco con sede a casa sua, rivelazione che il sottoscritto aveva fatto emergere inutilmente

Invece di aver imparato la lezione e aver fatto tesoro della delicatezza con la quale dovrebbe muoversi, nella sua doppia veste di Pubblico Ufficiale delle Forze dell’Ordine e, contemporaneamente, membro istituzionale di Ente Locale (Comune di Grado – ndr), posizione che lo porterebbe a essere “diverso” dai suoi colleghi della maggioranza, il nostro “pistolero” persevera nella pratica di rendersi border line, rispetto a quella Legge che proprio lui dovrebbe far rispettare.

Il pistolotto scritto dal ghost writer che gli ha fatto il compitino da leggere in Consiglio, documento col quale il Gaddi si è immolato mani e piedi alla causa “antifa” di Dario Raùgna, se pur legittimo nel rispetto della propria opinione, mal si concilia con il ruolo di rappresentante delle Forze dell’Ordine.

Forse mi sbaglierò, tuttavia ascoltare un poliziotto che difende un (presunto) fuorilegge non mi era ancora capitato. Dario Raùgna ha confermato “orgogliosamente di aver dato della “…feccia che risale il pozzo…” al cittadino Renato Bonaldo, non provando nemmeno ad alleggerire il suo reato di diffamazione, aggravata dalla posizione di sindaco.

Gaddi, con la sua dichiarazione a “sostegno” del suo sindaco, implicitamente, si è reso complice di un soggetto colpevole di un reato punito dal Codice Penale con l’art. 595 e commi allegati. Se il mondo non è cambiato a mia insaputa, alle “guardie” toccherebbe il compito di dissociarsi dai “delinquenti” (nel senso di delinquere), non produrre a verbale in una Pubblica Assise il proprio attestato di condivisione. Evidentemente, per Gaddi, “…tu stipend is mei ke ùan…”, di conseguenza…

Non so se i superiori dell’Ispettore Superiore Claudio Gaddi prenderanno provvedimenti disciplinari nei confronti del loro “allegro” collega, tuttavia sarebbe auspicabile almeno una tiratina d’orecchie al distratto poliziotto, quanto meno per ricordargli che il metodo del suo amichetto Raùgna (facciamo un po come cazzo ci pare…), nel suo caso, potrebbe rivelarsi pericoloso.

Naturalmente, di tutto questo, l’opposizione nemmeno se n’è accorta…

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

 

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.