di Raffaele Lisco.
Applaudite agli incapaci e pagatene le conseguenze…
Oggi scelgo consapevolmente di lasciare libera tutta la mia antipatia. Me ne frego del vostro giudizio bacchettone e che parta pure l’insulto ampiamente meritato. Voglio levarmi la soddisfazione di buttarvi in faccia tutto il mio disprezzo, vomitarvi addosso la mia contrarietà nel vedervi sudditi di chiunque vi illuda con promesse finte come le facce degli spergiuri.
Finalmente è arrivato il tempo della verità, la dimostrazione palese di quanto gli “eletti” siano stati capaci di mentire su tutto, l’inconfutabile tristezza dell’essere amministrati da migliaia di “miracolati” strappati alla miseria della loro ignoranza professionale, culturale e sociale.
A qualsiasi livello, si contano sulle dita di una mano monca (…) le figure degne di saper praticare la Politica con la P maiuscola, aver contezza di saper far di conto, guardare oltre la propria meschina convenienza e provenire da una solida storia fatta di esperienze, studio e pratica sul campo.
Bambocci indegni di poter decidere per intere comunità, ex pezzenti esclusi da qualsiasi vertice per riconosciuta ignoranza professionale e leccaculo avanzati unicamente per capacità salivari di matrice meretricia, questo è il serraglio che opprime il presente e il futuro di tantissimi Comuni, Regioni e perfino Nazioni.
Da “antipatico” pluripregiudicato per manifesta ribellione al Sistema, raro contestatore perennemente querelato solo per non aver applaudito il coglione gallonato di turno e sgradito concittadino, corregionale e connazionale, non voglio nemmeno nascondere la mia ampia soddisfazione nell’aver avuto sempre ragione sulle “brave persone” delle quali oggi vorreste la testa nel cesto…
Me ne frego dei vostri commenti, logicamente stizziti, per l’ovvio motivo che a nessuno piace riconoscersi nella vigliaccheria (…), atteggiamento aggravato dall’ipocrita tentativo di spacciarsi per “eroi” attraverso l’uso dei Socials, luogo dove vendersi per quello che si vorrebbe essere ma non si è, senza nemmeno cacciare un centesimo.
Potrei andare avanti ma credo abbiate capito, godetevi la vostra vita da sudditi filogovernativi, l’appartenenza al partito come bravi soldatini, l’accettazione incondizionata di una vita decisa da altri e la pietosa soddisfazione di illudersi di avere una testa e la possibilità di saperla usare.
Tornate in piazza a stendere magliette per terra, pronti ad applaudire chi vi ha preso per il culo fino a oggi…
Lunga vita ai Ribelli, quelli veri.
®RIPRODUZIONE RISERVATA.