RAÜGNA RICORRE CONTRO IL TAR FVG.

di Raffaele Lisco.

Il Comune di Grado ha deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato, contro la sentenza avversa del TARFVG sulla causa contro la proprietà dell’Hotel Ariston.

Con Delibera di Giunta nr. 133/2020 del 23 ottobre c.a.,  l’amministrazione Raùgna ha deciso di ricorrere in Appello al Consiglio di Stato, avverso la Sentenza TAR FVG n.171/2020 (Uccellis S.r.l.) – Costituzione in giudizio innanzi al TAR FVG nei ricorsi presentati da Tur Hotel S.r.l. e Intrum S.p.A. – Trasposizione al TAR FVG del ricorso straordinario innanzi al Capo dello Stato (Volpera S.r.l).

La “traduzione” dal “legalese” del contenuto letterale della Delibera di Giunta, ci spiega che l’amministrazione di Dario Raùgna – sindaco di Grado, stizzito dalla sconfitta subita al TAR FVG dalle società opponenti sopracitate, nonostante avesse dichiarato in Consiglio Comunale di non voler imporre alla comunità ulteriori onerose spese legali per continuare una causa giuridica dall’esito incerto, si è auto deliberato quanto aveva deciso fin dall’inizio.

Per mancata risposta degli uffici preposti non sono ancora riuscito a conoscere l’importo messo a bilancio previsionale, per coprire i costi legali della parcella che l’avv. prof. Luigi Garofalo dello Studio Garofalo di Treviso emetterà a carico dei gradesi (…), oltre alle potenziali spese di giudizio in caso di soccombenza nel ricorso in appello al Consiglio di Stato. Di sicuro non saranno quattro spiccioli.

Non c’è niente da fare, la “tigna” del Faraone nel voler dispoticamente decidere sulla qualunque, ce la dovremo sorbire ancora fino alla fine di questa legislatura. Poco ma sicuro, dovremo digerire il rospo di un’amministrazione che utilizzerà fino l’ultimo centesimo delle Casse Pubbliche per comprarsi il consenso da campagna elettorale, favorire gli amici del Cerchio Magico e predisporsi utili “paracadute” per quando non potranno più contare sul bonifico pagato dai gradesi.

Prepariamoci serenamente ad accettare (obbligatoriamente) la serie infinita di Atti Pubblici con i quali, gli “honesti”, rasperanno il fondo del barile per lasciare più danni possibili alla subentrante amministrazione, nel caso di sconfitta dei “sinistri” ai quali è caduta da un pezzo la maschera da “civici”.

Siamo solamente a ottobre e già si profila chiaramente (per chi sa leggere la politica…), il disegno criminale di quelli che non ci stanno a mollare la poltrona o, almeno, a liberare la scrivania non  prima di essersi fregati anche i cassetti…

Quando arrivi dalla miseria e ti rotoli nel miele per cinque anni, tornare nel triste scantinato a pelare montagne di patate, cercarti un’altro pollo che ti faccia “portare la borsa”, sai che la “pattuglia” sarà la tua prossima compagna, tornerai a cantare nel coro (…) e il massimo del progetto che ti affideranno sarà costruire il pollaio di “ammio cuggggino”, meglio fare scorta di carta igienica del Comune e portarsi a casa tutte le Bic© che trovi.

Intanto incassiamo l’ennesimo ricorso in Giudizio inutile, tanto per far vedere chi ce l’ha più duro, dimostrarsi fedeli all’anti liberismo di chi vorrebbe più strutture ricettive a Grado, aggiungere posti di lavoro e svecchiare il vetusto parco alberghi/residence e affittanze ormai risalente all’epoca “Bernardis”.

Da giugno in poi, incassata l’ultima “paghetta” del 27 mensile, anche i Raùgna si renderanno conto di quanto costi portare a casa la “mesata”, staccati dalla benefica tetta di mamma Stato…

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