di Raffaele Lisco.
C’è chi STUDIA e chi si limita a CHIACCHIERARE a vanvera…
Devo una risposta al “signor” Claudio Gaddi, assessore alla Sanità del Comune di Grado, un tanto per dimostrare all’anoressico (…) eletto (e alla mia Comunità), come sia facile trovare le soluzioni ai problemi quando ti applichi seriamente, invece di lanciare accuse di “disfattismo” nemmeno provabili.
A furia di cercare, alla fine mi sono imbattuto nel progetto inventato da una RSA del Veneto, struttura per anziani che ha risolto il problema della mancanza di contatto tra degenti e i loro parenti causato dalla pandemia in atto, realizzando le postazioni che vado a illustrare.
Nella foto di testa articolo si può osservare il metodo tecnico attraverso il quale un’anziana degente riesce ad abbracciare il proprio figlio, ristabilendo in questo modo quel “contatto umano” indispensabile per la solidità affettiva dei ricoverati.
La struttura in morbido pannello plastico, permette ai congiunti di potersi “abbracciare”, mantenendo il livello di protezione di entrambi in piena sicurezza, scongiurando qualsiasi pericolo di contagio per le persone. Un’idea di bassissimo costo eppure geniale nella sua semplicità, un mezzo facilmente attuabile in tempi rapidi e di grande efficacia. La “Stanza degli Abbracci” è il nome scelto per descrivere il Progetto.
Nell’immagine che pubblico a lato, invece, ecco come è stato risolto il problema del contatto semplice tra degente e parente. Due contenitori per le braccia sempre in plastica morbida, che permettono di poter stringere le mani del proprio caro separato da una parete divisoria trasparente, idea mutuata dai sistemi di protezione clinici dalle radiazioni e/o prodotti altamente pericolosi.
Naturalmente, a valle di questo suggerimento che pubblico per agevolare i nostri amministratori gradesi (e non) per riuscire a risolvere il problema dei nostri anziani ricoverati in Casa Serena, consapevole che la loro risposta (scontata) sarà che “…ci avevamo pensato già da anni…”, mi tolgo la soddisfazione di aver reso pubblico per primo (ancora una volta) una soluzione che nè presunti Comitati per la Salute (…) ne “onorabili” amministratori locali, non hanno ancora nemmeno immaginato, altrimenti, ci sarebbe già un “video” del Fanfarone Lagunare e del suo assessore “pistola”.
Giusto per non passare per quello che il “signor” Claudio Gaddi e il suo capetto Dario Raùgna dipingono come colui che “…non fa nulla di concreto per la comunità…” e “…si appropria di meriti altrui…”, ecco la dimostrazione CONCRETA di quanto avrei GIA’ FATTO io al posto loro, per permettere molto prima di Natale il ricongiungimento fisico tra i nostri anziani rinchiusi in Casa Serena e i propri famigliari.
Personalmente, mi sono studiato il progetto nei minimi dettagli e sono a disposizione di chi volesse approfittare della mia consulenza.
Peccato (per i nostri vecchi) che “comandino” loro e non io…
®RIPRODUZIONE RISERVATA.