di Raffaele Lisco.
La politica “nostrana” sembra cadere sempre più in basso, da una parte e dall’altra.
L’incontenibile Antonio Boemo, “bravo giornalista” ormai elevato al ruolo di “analista politico” (sic!), sul quotidiano locale dove ci delizia con le sue perle editoriali (…) ci racconta del (suo) immaginario politico relativo alla prossima tornata elettorale per le amministrative di Grado del 2021.
Sorvolando sul delirio da patologia acuta che porta l’autore ad abboccare a qualsiasi puttanata raccolta tra le cube (…), infantilismo che porta l’esperto (…) notista a raccontare ai lettori di fantascientifiche coalizioni (di destra e di sinistra), complicate candidature “unitarie” di personaggi (targati PD) pronti a immolarsi sull’altare fascioleghista (???) e improbabili accrocchi puntualmente smentiti dai diretti interessati, mi ha colpito l’esposizione sfacciata del “presunto” ricattone politico sulle Nuove Terme di Grado.
A leggere l’articolo di Boemo, sembrerebbe nata una specie di Spectre di destra con la quale fare cartello e ricattare i gradesi per i quali l’unica possibilità di vedere realizzate le “insanguinate” Nuove Terme sarebbe quella di votare “con giudizio”.
A me questo tipo di “strategia politica” non risulta, tuttavia, è anche vero che non sono nessuno e non arrivo ai livelli di comprensione politica pari a quelli di An.Bo. E’ nota la mia ignoranza sui fatti che riguardano il nostro territorio e quanto mi sia interdetto il rapporto amicale con i vertici della politica locale, regionale e nazionale…
Tuttavia, ammesso e non concesso che “Canarìn” avesse ragione, se così fosse, non ci sarebbe nemmeno bisogno di preparare una campagna elettorale, attesa la facilità con la quale il centro destra avrebbe già vinto le elezioni prossime venture.
Anche le “piere del rèparo” conoscono perfettamente l’alto livello corruttivo dei gradesi, tipica comunità pronta a vendersi anche la madre in cambio di un tornaconto goloso. Gente talmente “virtuosa” da avere scelto un Raùgna per portare a casa un pontile “omaggio”, il casone a prezzo popolare, l’appaltino “riservato” e la “diecimila” di contributo pubblico.
Se i “Coordinamento Civico” è riuscito ad abbindolare i nativi delle mote, promettendo il trasferimento della sede del Politecnico da Milano a Grado (…), improbabili riduzioni delle indennità, opere pubbliche mai finite e Piani Regolatori in quantità industriali, vendersi le Nuove Terme come già inaugurate diventa semplice peccato veniale.
Figurarsi il “dilemma” pronto a insinuarsi tra le deboli menti dei miei concittadini, la difficoltà nel dover scegliere tra chi ti “garantisce” l’agognata opera in meno di due mesi, (in cambio della preferenza “amica”) e la riconferma del gruppetto di “civici” avversi a chiunque non membro del Cerchio Magico di Raùgna.
Personalmente, sarei pronto a digerire qualsiasi nefandezza, pur di levarmi la soddisfazione di accompagnare Raùgna (e i suoi complici) giù dalle scale del Municipio di Grado, anche se inorridisco di fronte a questo tipo di politica, l’uso e abuso del ricatto applicato a diritti già acquisiti e la volgarità del mercimonio di un valore qual è l’espressione Costituzionale della Democrazia.
Vedremo presto se la sparata “Boemiana” andrà a bersaglio, oppure se agli avversari politici della sinistra sorgerà il dubbio che, comportarsi allo stesso modo di chi si disprezza, non migliora il proprio valore.
Anche se, ai giorni nostri, abbiamo capito da un pezzo che, pur di vincere, vale tutto…
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