EDITORIALE – CENTRO DESTRA CERCASI.

di Raffaele Lisco.

Dove sia finito il centro destra nessuno lo sa, sia a livello nazionale, sia a quello locale.

Nessuno può ragionevolmente contestare che la “genialata” messa in campo da Salvini nel lontano 2019, ovvero regalare il potere alla coppietta giallo rossa formata dai Grillini e Piddini, non abbia demolito il popolo dei sostenitori politici avversi alla sinistra.

Purtroppo, rivangare il passato non serve a nulla, tanto meno a risolvere l’errore strategico della Lega che ci ha costretto a subire l’arroganza dei vari Conte, Zingaretti e Di Maio, dover accettare supinamente la distribuzione di poltrone a gentucola di nessun valore e, per noi del FVG, perfino l’umiliazione di dover ascoltare i “consigli” da una come Debora Serracchiani su come vada gestita la sanità regionale

Per uno che è riuscito a credere nel “capitano” arrivando perfino a farsi la tessera della Lega (nel 2018, mai più rinnovata…), la delusione su come il Segretario Nazionale sia riuscito a buttare tutto nel cesso, “riverginando” una sinistra che sarebbe rimasta all’opposizione per anni e anni, accampando imbrobabili scuse “impeditive” alle quali non hanno creduto nemmeno i suoi, la ferita è ancora aperta e in attesa di medicamento.

Eppure, la “medicina” che potrebbe guarire un inutile sostenitore del centro destra come il sottoscritto, diventa ogni giorno meno raggiungibile e non si trovano specialisti in grado di guarire i malati cronici in attesa della cura.

A livello nazionale solo chiacchiere, patetici e inutili teatrini da talk show, i soliti minuetti rappresentati dalle macchiette folkloristiche di una parte e dell’altra, gli scontati rimbalzi di responsabilità utili solamente a far incazzare sempre di più gli italiani e non riuscire a risolvere un beneamato cazzo.

A livello locale, sia regionale che comunale, la dispersione tra “primedonne” in cerca di visibilità “elettiva”, la comparsa dei soliti sciacalli pronti a vendersi come il “nuovo che avanza” (…), il ritorno dei Morti Viventi pronti a ricicciarsi dopo essere stati vomitati per manifesta stupidità e l’Andreottismo di personaggi nati a sinistra ma pronti ad abbracciare la causa opposta pur di ritagliarsi un posto al sole, è la cifra con la quale la destra sta cercando di perdere consenso, dimostrando di avere una classe dirigente non all’altezza.

Tutti contro tutti, superbamente convinti di “essere qualcuno” e di poter dettare condizioni da ridicoli dittatori sud americani, le minuscole figure che vorrebbero rappresentare la destra locale stanno cercando di farci rivivere un dejà vu datato giugno 2016, il suicidio di una parte politica capace di “miracolare” un gruppetto di “71” mascherati da “civici”, gente che, senza le baruffe chiozzotte da polli di batteria degli avversari, sarebbe rimasta a pelare patate a vita…

Molto immodestamente, vorrei suggerire ai “notabili” della destra isolana di darsi una regolata velocemente, mettersi attorno a un tavolo e trovare la quadra, evitare piagnistei da Asilo Mariuccia e mettersi a lavorare per riprendere la conduzione della nostra isola, prima che i Raùgna se la divorino, in nome del “bene del paese”.

Non ci sarà appello. Se le destre locali ricadranno nell’errore del 2016, questa volta, dopo, andremo a prendere i protagonisti a casa, uno per uno, per far sentir loro il nostro affetto…

E saremo in tanti.

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