di Raffaele Lisco.
Dario Raùgna sta superando ogni limite di decenza, va fermato al più presto.
Mi sento in dovere di rivolgere un appello accorato al Governo della Regione FVG, perchè si attivi per salvare quel poco che resta, a valle della sciagurata legislatura consegnata a Dario “Attila” Raùgna, quello che ormai è per la stragrande maggioranza dei gradesi il “numero 71”.
Dopo l’ultima sparata sulla GIT S.p.A., ultimo cespite spendibile dell’isola di Grado, quella che è stata fino all’arrivo del Cazzaro Lagunare la prima (e unica) azienda locale che ha dato lavoro a generazioni di gradesi (e non), la maggioranza dei cittadini di quella che fu La Perla dell’Adriatico si sta domandando, con preoccupazione, fino a dove voglia arrivare la mania di protagonismo del Pelapatate “Svizzero”.
L’ometto e le sue “stampelle” disonorate, perfida genìa pronta a vendersi la madre pur di campare a scrocco sulle spalle dei gradesi, non contenti dei disastri procurati alla struttura generale dell’isola con le loro ridicole opere pubbliche degne della fantasia dell’ing. Cane (Zelig Comics – ndr), aver truffato tutta la città dichiarandosi “autonomi” per poi svelare il colore dei propri padroni e aver distrutto quel poco che restava dell’immagine turistica di Grado, adesso vorrebbero penalizzare i propri concittadini con una battaglia avversa alla Regione.
Motivando la loro Guerra Ideologica con una serie di fregnacce degne delle eccelse menti dalle quali sono state partorite, ovvero, ex eletti in Friuli scappati di corsa per non fare una brutta fine, “personaggi politici” (sic!) sconosciuti oltre il ponte, sciacquette uscite dalla tana dopo anni di anonimato sociale e vecchi Cicisbei cacciati dai partiti originari, la Banda “Civica” di Raùgna & C., adesso vorrebbe demolire le ultime macerie che Lovato lascerà della Git S.p.A.
Mi rivolgo all’assessore regionale al turismo Sergio Bini, a quello responsabile degli Enti Locali Pierpaolo Roberti e a Sebastiano Callari, assessore al demanio ecc, nonchè al presidente Massimiliano Fedriga, perchè intervengano immediatamente per salvarci dalle sciagurate mire di questi pazzi furiosi.
Chiedo a lor signori di picchiare duro (politicamente) sulle teste di questi innominabili “eletti”, stroncandoli in ogni dove, con ogni mezzo e senza alcuna pietà commiserevole. Lo chiedo convinto di avere l’appoggio di quella gran parte di gradesi che non sopporta più la spocchia di persone che non hanno nessun rispetto per la comunità e si muovono unicamente pro domo propria, calcolando quanto ritorno politico possa rendere decidere di bullarsi sulla pelle dei cittadini.
Quando il pericolo diventa pressante, il conducente non è più affidabile e la macchina istituzionale è nelle mani di soggetti clinicamente instabili, è dovere della comunità intervenire con ogni mezzo per dimostrare ai suddetti che conviene loro cambiare registro, prima di ritrovarsi (per la seconda volta) una rivolta popolare fuori dal Municipio…
Per quanto mi riguarda sono pronto a scendere in piazza (ancora una volta…) per “spiegare” alla peggiore amministrazione della Storia di Grado che, prima toglierà le mani da “casa mia”, meglio sarà per loro. A costo di andarci con le stampelle, guadagnarmi l’ennesima denuncia e caricarmi sulle vecchie spalle la conduzione alla rivolta popolare chi ne ha le palle piene dei CWC.
Sarò da solo, come sempre?
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