di Raffaele Lisco.
Le disposizioni ministeriali sulle limitazioni alla circolazione, a Grado non valgono.
Il Friuli Venezia Giulia è inserito tra le regioni colorate in arancione, il che vorrebbe dire che sono vietati gli spostamenti da e verso fuori regione e tra comune e comune, se non provvisti di documento giustificativo. Meno che meno l’entrata e l’uscita di soggetti provenienti dall’estero.
Oltretutto, le confinanti Slovenia e Austria, hanno dichiarato il lockdown totale e non permettono il transito bidirezionale nei loro stati.
Nonostante tutto ciò, basta farsi un giretto per Grado per trovare auto targate Austria, campers completi di famigliola “foresta” e altri mezzi non appartenenti a residenti. Come in tutti i paesini del mondo, anche sull’isola ci si conosce tutti e non è difficile individuare gente che arriva da altri Comuni o, peggio, Nazioni.
Già prima di scadere in Zona Arancione, atteso un po di sole nel week end, orde selvagge di “sportivi” avevano invaso l’isola, tutti convinti che la passeggiata sulla diga o il giretto in spiaggia fossero un diritto acquisito per bisiachi, furlani e isontini.
Ammassati l’uno contro l’altro, con le mascherine obbligatorie sotto il naso (…), i peripatetici “turisti” invernali erano riusciti a sfuggire alle minime precauzioni che, una sana amministrazione locale, avrebbe dovuto mettere in atto.
Purtroppo, di “sano”, l’attuale amministrazione “civica” non ha nulla, di conseguenza l’anarchia estiva continua anche fuori stagione e i dovuti controlli locali sono solo una bufala utilizzata per la propaganda Raùgnica. Un bell’articolone sui 400 euro di sanzione alla signora priva di mascherina e, intanto, qualche centinaia di persone non autorizzate, circolano tranquillamente dentro l’isola.
Niente di nuovo, il solito governare coi piedi, la consueta dimostrazione della poca materia grigia che dovrebbe stare nelle teste degli “eletti”, la scarsa attitudine a compiere il proprio dovere con buonsenso, sollecitudine e capacità.
Mentre i gradesi non possono più nemmeno bersi un caffè al bar (alla pari dei corregionali), la socialità locale è andata completamente distrutta e l’economia del territorio sta precipitando nel baratro della disperazione, gli allegri vacanzieri che arrivano col favore delle tenebre, si possono permettere di aggirare i divieti, grazie al lassismo di Dario Raùgna & C.
Mi fermo qui, per adesso. La triste storia su come l’amministrazione comunale (non) aggiorni i residenti sul numero dei contagi da Coronavirus, ve la racconto un’altra volta…
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