di Raffaele Lisco.
Adesso è confermato: il PD gradese ha deciso di perdere le prossime elezioni amministrative del 2021.
Com’è noto e ufficializzato da tempo, alla prossima tornata elettorale per l’elezione del sindaco di Grado, il Partito Democratico ha scelto di puntare sulla riconferma di Dario Raùgna, “civico” riconvertito a sinistra.
Niente di illegale, casomai poco intelligente, la decisione di correre contro il centro destra mettendo al vertice della propria proposta politica un cavallo perdente, soggetto ormai ben conosciuto (in negativo) da tutti i gradesi.
Anche non tenendo conto della scarsissima considerazione positiva che l’amministrazione “uscente” si è guadagnata tra la cittadinanza, grazie alle decisioni scellerate di un gruppo raffazzonato e altamente incapace, le dimostrate menzogne proferite con lo scopo unico di truffare gli elettori e il palesato dilettantismo espresso nell’amministrazione del Comune, l’ultima “trovata” dei CWC sinistri sarà la loro tomba politica definitiva.
Chiunque, di Grado e non, sa perfettamente quanto agli isolani stia a cuore la realizzazione delle Nuove Terme, progetto insanguinato ormai vecchio di decenni. Il tira e molla passato attraverso l’alternanza politica regionale le cui colpe del ritardo operativo ricadono sia sulla destra che sulla sinistra (…), sembrava fosse arrivato a un auspicabile capolinea.
Invece, la “geniale” idea di Dario Raùgna, pupazzo manovrato dal PD regionale, di sparigliare il tavolo e mettere ulteriori ostacoli sull’inizio dei lavori definitivi con inutili “mozioni” gestionali, sta infastidendo non poco sia l’imprenditoria isolana (e non) che punta moltissimo sul cespite in oggetto, sia il semplice cittadino gradese convinto di poter contare sull’aumento dei posti di lavoro conseguenti alla realizzazione delle Nuove Terme e all’atteso implemento della stagionalità turistica.
Al di là delle singole appartenenze ideologiche, mettersi di traverso alla cittadinanza di Grado, ovvero quelli ai quali tra sei mesi dovrai chiedere la preferenza (…), appare, anche al meno ferrato in strategia politica, un vero e proprio suicidio, il metodo più sicuro per prendere pernacchie al posto dei voti.
Personalmente, impaziente di festeggiare la fine di questa pessima legislatura e ansioso di scrivere l’Editoriale sulla debàcle di Dario Raùgna e il PD locale, non posso che gioire di fronte a cotanta dimostrazione di stupidità politica.
Speriamo che continuino così, fermi sulla strategia di far incazzare ancora di più i miei concittadini con la sciagurata volontà di tagliarsi le palle da soli.
Del resto, intelligenti non lo sono mai stati…
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