LA PROPOSTA – NUOVE TERME: CHIEDIAMO AI GRADESI.

di Raffaele Lisco.

Propongo ai gradesi di decidere liberamente sulle Nuove Terme. Con un Referendum.

La decisione dell’amministrazione in carica di ostacolare l’inizio dei lavori relativi alla realizzazione delle Nuove Terme di Grado, è stata ufficializzata dalla maggioranza di governo con tanto di Mozione adottata nell’ultimo Consiglio Comunale.

Per quelle che sono le mie conoscenze del territorio e su quali siano le volontà della maggioranza dei miei concittadini, mi sentirei di scommettere fino all’ultimo centesimo sulla assoluta contrarietà popolare circa la decisione unilaterale di Dario Raùgna (e soci) di rompere il dialogo con i finanziatori regionali.

In democrazia, esiste un solo modo per dimostrare a chi ti governa di non essere d’accordo con le scelte intraprese (senza interpellare gli amministrati) ed è quello di far sentire il proprio civile dissenso, attraverso lo strumento del Referendum Popolare.

Una decisa, convinta e forte dimostrazione generale della richiesta di sedersi al tavolo per trovare una soluzione soddisfacente che permetta a Comune e Regione di dare l’immediato avvio ai lavori (attesi da decenni) con lo scopo di iniziare l’opera, giudicata indispensabile per il rilancio turistico, occupazionale ed economico di questa martoriata isola, obbligherebbe il sindaco e la sua maggioranza, a retrocedere dalla sua ideologia nociva e operare veramente per il bene del paese, non solo a chiacchiere.

Una volta tanto, la cosiddetta “ggggente”, gli “elettori”, uomini e donne che rappresentano quelli che Raùgna dice di dover “difendere” dalle grinfie dei fascioleghistirazzisti (la feccia…) potrebbero anche alzare le chiappette dal divano e dare un segnale di vita a chi di dovere.

Sempre che, agli isolani che fanno impresa, al popolo che conta sul posto di lavoro legato alla salute delle attività dei suddetti e agli stakeholders che dovrebbero tifare per una Grado di qualità superiore, interessi dotarsi di quel Polo Termale col quale si sono riempiti la bocca (a vanvera) le ultime tre amministrazioni e diversi presidenti di regione.

Oltretutto, quale metodo migliore per “stanare” i sinistri civici sempre pronti ad ammantarsi di “virtù” democratiche? Un Referendum Popolare deciso dal “basso” (i cittadini), sarebbe incontestabile per quelli che hanno fatto della “trasparenza” la loro bandiera. A chiacchiere.

Questa la mia proposta. Vediamo se qualche Consigliere di minoranza o la nascita di un Comitato per le Nuove Terme la farà propria, rilanciandola…

Se la maggioranza dei gradesi vuole veramente che le Nuove Terme siano realizzate prima possibile, se si vuole beneficiare dell’opera pubblica sulla quale si sono spesi fiumi di parole, soluzione attesa come la panacea di tutti i mali stagionali di questa località turistica, allora fuori la voce, si preparino le urne e vediamo come va a finire.

Al contrario, se la volontà maggioritaria dovesse premiare le scelte politiche di Dario Raùgna e C., anche per l’opposizione sarebbe molto più facile accettare la scelta del popolo.

Lamentarsi e basta, standosene nascosti al coperto, non risolverà nulla.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

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