di Raffaele Lisco.
Ormai si parlano addosso da soli e il popolo nemmeno li ascolta…
Ieri, 17 dicembre c.a., a Grado, c’era Consiglio Comunale ma se ne sono accorti solamente i pochi addetti ai lavori, quelli obbligati per “mestiere” a partecipare al teatrino della politica di infima categoria.
Fortunatamente, con la scusa di dover cercare di rimanere vivo ancora per un po e costretto a seguire una schizofrenica burocrazia che m’impone di lottare ogni anno per ottenere il rinnovo della patente di guida, la mia giornata per ospedali mi ha risparmiato l’obbligo della visione del triste spettacolo isolano.
Nonostante tutti i miei sforzi per rimanere “disconnesso” dallo streaming da terzo mondo proposto dall’amministrazione “Smart” (…), programma dove ormai tutti hanno capito che è più onorevole nascondere la faccia, le mie spie “politiche” sono riuscite a raggiungermi perfino negli ambulatori, pur di aggiornare lo Spione Capo sulle stupidità conclamate dei Raùgna e oppositori assortiti.
Nulla di nuovo, sotto il cielo di Grado, i soliti minuetti figli di un’amministrazione che non vuole accettare il fatto di essere arrivata al capolinea della sua fortunatissima (e inaspettata) avventura e l’illusorio tentativo di ingresso di quelli che pensano che basti acquistare il “quartierino” sull’isola per dichiararsi “mamolo de Gravo” e diventare sindaco…
Siamo entrati nella campagna elettorale che avrà come obbiettivo le amministrative del 2021 (sempre se la pandemia ci permetterà di votare) e i posizionamenti, a destra e a sinistra, iniziano a prendere forma, anche se resto convinto (l’ho già pubblicato mesi fa) che i nomi dei candidati “dichiarati” oggi ufficialmente (Raùgna) e di quelli “virtuali” che circolano tra le cube (Kovatsch), prima dell’ultimo giorno utile, subiranno modifiche importanti…
Movimenti locali si stanno attivando, per non subire imposizioni “calate dall’alto” e, soprattutto, non rivivere una fiction tragica già vista nel 2016, quando per colpa di “qualcuno” (Lega Nord), ci siamo beccati i “civici” (targati PD) di Dario Raùgna & C.
Tutto questo, cioè quello che conta veramente per il futuro di Grado, non è contenuto negli stufosi Consigli Comunali, luogo dove la rava e la fava la fanno da padrone ma i fatti concreti restano esclusi.
Per questo (e molto altro) la partecipazione popolare è ridotta ai minimi termini.
Un brutto segnale, per chi cerca il consenso della propria gente…
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