di Raffaele Lisco.
Lo sport preferito del sindaco di Grado, dire le bugie, continua imperterrito.
Ci vuole una bella faccia…tosta, per essere capaci di raccontare così tante balle da risultare, a chi le ascolta, pensino divertenti. Dario Raùgna, ha scelto come mission di alzarsi la mattina, con una nuova menzogna da regalare al popolo.
Sorvolando sulla generalità dell’amministrazione inesistente, in tema sanitario il baldo sindaco riesce a smentire se stesso, se è vero (com’è vero) che il Capo della Protezione Civile Comunale è lui…
Gli ultimi riepiloghi settimanali (vedi foto articolo) della meritoria associazione regionale, dichiarano per Grado un livello di contagio da Covid 19 pari a 78 (settantotto) unità, il che vuole dire, anche per un deficiente, che alla Protezione Civile sono arrivati questi dati UFFICIALI dall’Azienda Sanitaria.
Invece, per il sindaco di Grado, i numeri si adattano secondo il suo volere, scendendo di ben 19 (diciannove) unità “fuori contagio”, scontando un totale settimanale di 59 (cinquantanove) positivi al virus sul territorio gradese. (Dichiarazione di Raùgna su Facebook del 5 gennaio 2021 – ndr)
Differire di un paio di persone più o meno afflitte dalla positività da tampone ci potrebbe anche stare, scostarsi di ben 19 soggetti dal dichiarato regionale, dimostra tutta la volontà di “taroccare” la realtà, per dimostrare di essere “più meglio” degli altri…
Stesso discorso per quanto accade dentro Casa Serena, luogo in mano ai dipendenti da cooperativa, ai quali sono delegati (da sindaco e assessore delegato) compiti istituzionali. Anche qui, il deficit organizzativo rincorre il classico metodo “civico” di “arrangiarsi”, con l’obbiettivo di smentire i “diffamatori”, per dimostrare che le segnalazioni informative sono solo calunnie.
Suggerisco massima attenzione a chi pensa di scavalcare le Norme di Legge relative alla firma del Consenso Informato che deve seguire la procedura ufficiale “in presenza” e non a mezzo postale o virtuale. Sorveglieremo attentamente l’operato degli addetti, pronti e depositare gli atti dovuti, in caso di illegalità provate.
Quello che gli “eletti” e i loro ascari, “reclute” pronte a qualsiasi nefandezza, pur di riuscire a conservare il comodo posto di lavoro retribuito (…) non hanno ancora compreso, è che c’è una maggioranza di cittadini che hanno deciso di non far passare più supinamente le Balle di Raùgna.
Fanno specie i gradesi che, in privato, dichiarano il loro disgusto per l’assenza generale dei CWC e, in pubblico, ringraziano gli stessi per aver gettato loro le briciole che si offrono ai miserabili…
Dopo cinquant’anni di “vita gradese”, conosco perfettamente vizi (tanti) e virtù (poche) degli isolani e nulla può più sorprendermi circa la capacità estrema di “adattarsi” di una comunità incapace di dimostrarsi tale. L’Isola dei Paraculi è qui, all’estremo sud del Friuli Venezia Giulia.
Vonde Monadis.
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