QUANDO ERANO TUTTI RENZIANI…

di Raffaele Lisco.

Quando erano TUTTI “Renziani”, io c’ero

La politica è “sangue e merda”, lo diceva uno di sinistra, Rino Formica, inventandosi la similitudine “regina”, affermazione capace di rendere perfettamente l’idea di quale sia il perimetro dentro il quale doversi difendere con le unghie e con i denti.

Oggi che Matteo Renzi può considerarsi “schifato” anche da sua madre, a torto o ragione sarà (come sempre) il tempo a dirlo,  io mi ricordo di quando lo stesso personaggio era idolatrato da TUTTO il Partito Democratico come l’Uomo della Provvidenza.

Non sono passati tanti anni da quando il Re delle Preferenze a sinistra, forte di un 40,8% di consenso elettorale nazionale, comandava saldamente Camera, Senato, Regioni, Provincie e Comuni.

Per non allargarmi troppo dentro l’analisi politica nazionale, rimango “umile” e mi limiterò a ricordare quanto accadeva (politicamente) nella mia regione, il Friuli Venezia Giulia. A Trieste comandava indisturbata la zarina Serracchiani, delfina particolare del Bomba in Direzione Nazionale e Presidente di Regione oltre agli altri mille mila incarichi un tanto al kilo.

Nelle Provincia di Gorizia, spadroneggiava il sempreverde Gherghetta, circondato dalle “apprendiste” sempre pronte ad “approfondire” (nel merito…) le “iniziative” del Presidente. Perfetto per il “Metodo Renzi” (mi go vinto mi comando), Enrichetto imperava sul territorio di destra e sinistra Isonzo.

Nei Comuni resistevano eroicamente solamente i Romoli, figure politiche mai finite di rimpiangere al di là dell’appartenenza partitica gradita o avversata e qualche altra “pecora nera” capace di opporsi allo strapotere di una sinistra pigliatutto.

Tutto scorreva sotto l’imprimatur Renziano e il Lider Maximo salito al potere sulla pelle del povero Bersani, vantava tutto quello che la politica salottiera dell’intellighenzia “komunista” poteva desiderare. Giovane, rampante, determinato e cinico q.b. il Matteo “rosso” (da non confondere con quello “verde”), era ammirato, adorato e idolatrato da tutti i tesserati (e non) PD.

Naturalmente l’Isola dei Paraculi non poteva rimanere fuori dal pascolo belante della Setta di Renzi. Gli stessi che oggi pubblicano sui Socials anatemi furibondi sulla salute mentale di “because”, ieri srotolavano metri di lingua per salivare le terga del Principe di Rignano, in attesa di “nomina” retribuita.

Come dimenticare i Cicogna, Fumolo, Giorgione, Tognon, Gaddi, Marocco e la lunga lista di isolani “convertiti” al Renzi Pensiero? Difficile far finta di non aver assistito alle processioni adoranti pro Presidente della Qualunque, ben felici di far parte del potere totale, soprattutto a casa propria

Purtroppo, per loro, il tempo cambia le cose e dopo la domenica arriva sempre il lunedì, gli Idoli precipitano nella polvere e i sorci abbandonano la nave che affonda…

Quando erano TUTTI “Renziani”, io c’ero.

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