EDITORIALE – UNO VALE L’ALTRO…

di Raffaele Lisco.

Da “Uno vale Uno” a “Uno vale l’Altro”, il passo è breve…

Tutta Italia (e dintorni) ha seguito il maleodorante epilogo sulla fiducia al governo, condizione messa in dubbio dallo show di Italia Viva.

Glissando sul mio personale commento su chi abbia torto o ragione, esercizio che lascio volentieri alla coscienza di ognuno di voi, lo spettacolo offerto da TUTTI i rappresentanti dei due Parlamenti (Camera e Senato), è stato come minimo vergognoso.

La pessima rappresentazione di un intero Arco Parlamentare letteralmente interessato unicamente a rimanere seduto sulla poltrona lautamente retribuita, difficilmente potrà riuscire a convincere anche il più tifoso filogovernativo, sull’inesistente “onorabilità” di quelli che si definiscono tali.

Tutti volteggiano, con imbarazzante impudenza, da una posizione all’altra, si nascondono, inciuciano, tramano e tradiscono, con un’assenza di vergogna degna della peggior specie di “facce di tolla” certificate.

Si è passato agilmente dall’ “Uno vale Uno” all’ “Uno vale l’Altro”, ci si vende e compra dentro il Suk Arabo erroneamente chiamato Parlamento Italiano. Pomposi soggetti abbarbicati allo stipendio esagerato (per i risultati ottenuti) sproloquiano di “professionalità”, “fiducia” e “difesa dei diritti del popolo”, mentre, al contrario, pensano solamente a coprirsi le terga più a lungo possibile.

Avvilisce vivere dentro una “democrazia” esistente solo sulla carta. Meglio sarebbe definirsi “anarchia”, così da poter andare dentro i palazzi muniti di nodoso bastone, per esercitare il proprio “diritto di voto” sicuramente più efficace di quello attuale…

Purtroppo, o per fortuna, il desiderio di andare a dimostrare concretamente agli “eletti” e/o “autonominati” onorevoli e senatori, il disgusto che oggi pervade chiunque non appartenente alla Casta, cadrebbe sotto il reato di tentata aggressione e istigazione a delinquere per chi lo suggerisce (…).

Eppure sono sicuro che se gli Italiani dimostrassero di avere qualcosa in più della lingua lunga (…) e fossero capaci di diventare padroni del proprio destino, al serraglio “onorevole” una convincente “lisciata di pelo” aiuterebbe a darsi quella regolata etica, morale e professionale, della quale dimostrano di esserne totalmente privi.

Il Tempo ha smascherato i falsi “duri e puri”, ha confermato i “trasformisti” e ha sdoganato i Cazzari come portatori di Verità.

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