di Raffaele Lisco.
La foto rivela, impietosamente, l’inutilità amministrativa del sindaco Raùgna e assessore Gaddi.
La situazione sanitaria presente sul territorio del Comune di Grado sta assumendo proporzioni critiche e l’amministrazione “civica” non riesce ad andare oltre ai soliti proclami. Senza contraddittorio, naturalmente…
Nell’immagine di testa articolo, fotografia pubblicata da una cittadina gradese della quale ometto (ovviamente) nome e cognome per evitarle ritorsioni “civiche” (…), si vede una lunga fila di residenti sull’isola obbligati a stare in coda, al freddo, per tentare (inutilmente) di risolvere il problema di scegliere il proprio medico di base.
La confusione conseguente al pensionamento dei professionisti precedenti e la sciocca normativa burocratica che complica l’assunzione di quote mutuabili superiori al tetto stabilito, sta procurando gravissimi problemi alla comunità isolana, soprattutto nei confronti delle categorie più avanti nell’età anagrafica.
L’inerzia palpabile del sindaco e del suo assessore delegato, eletti prontissimi a dichiararsi “innocenti” e scaricare le colpe su Asugi, accusandola di essere l’unica colpevole di questa pessima situazione organizzativa, sta convincendo anche l’ultimo “tifoso” civico di aver sbagliato la propria scelta politica.
Troppe “topiche”, in tutti i campi, hanno divorato il consenso iniziale rubacchiato a colpi di promesse sorrette da sole menzogne e oggi che i nodi stanno venendo al pettine, svelando l’incompetenza generale dell’amministrazione di Dario Raùgna e complici, sempre più cittadini di Grado (e non) confermano di voler votare per un altra composizione politica pronta ad aggiustare i danni causati dai “civici”.
Personalmente, in qualità di Segretario del gruppo indipendente che si proporrà all’attenzione dei gradesi alle prossime elezioni comunali, sono pronto ad assumermi le responsabilità di ridare la speranza di poter contare su di un futuro migliore di quello vissuto nelle ultime tre legislature.
Grado e i gradesi si meritano molto di più del disastro vissuto nell’ultimo decennio e la promessa che posso fare alle tante persone che hanno voluto manifestarmi la loro adesione al progetto, è quella di metterci il massimo impegno, sostenere la gradita inclusione di tutte le persone pronte a lavorare per resuscitare la nostra amata isola e di resistere alle minacce – lusinghe di quelli che si stanno già preoccupando dell’esistenza della Lista delle Donne di Grado…
Noi siamo pronti. E voi?
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