di Raffaele Lisco.
“Piangere lacrime di coccodrillo“: definizione perfetta per i gradesi…
L’ispirazione per questo articolo, l’ho trovata leggendo una splendida poesia di Stefano “Teti” Dovier, il nostro poeta lagunare. Nella sua lirica intitolata “L’Ereditæ”, Stefano racconta in versi, la svendita della propria dignità degli isolani, in cambio del danaro ricevuto da quelli che poi sarebbero diventati i “prenditori”.
L’EREDITĂE
‘Ndola zè ‘ndài i restoraturi viri,quii rufiani, che i saveva ‘l so’ mistièr,‘desso no i sà nianche portà un bicère pur i se cree dii “maître” seri.Sparisse ‘l gnò sabiòn,de ‘na man che no lo vanta,‘na ereditàe che a Gravo manca,pre i nostri figi,…solo ‘l magòn.“L’Austria” veva fato sù, vile e palassi,che i graisani se li ha magnài int’un bocòn,‘desso, falsi, pianzemo pel “Gopiòn”e de un nio, che zè restào solo i strassi;ma pianze perche? …se li vemo vogiùi!Pavege liegre che bala ‘ntela luzeche pian le ale le se destruze,inbriaghe de promesse e foghi crùi.‘Na genia de sanguete e pìugi,che pochi ha messo via ‘l scorso,ormai, anche quel magnào sensa fà sforso,in un paese de “fugi-fugi”;e me che son ‘namorào de ‘sto nio smargiasso,me resta solo i recordi contài dii avi,de albeghi beli, co’ paruni savi,che prima de fa monade i meteva ‘l cavo soto ‘l giasso. (Teti).
Dispiace per quelli che non conoscono il dialetto gradese, chiedo perdono per la mancanza della traduzione ma lo spazio è quello che è. Per i “patochi” lagunari, invece, l’offerta di riflettere sul modo ipocrita di raccontarsi “mamuli de Gravo” e, contemporaneamente, svendere la propria terra senza nemmeno pensarci un attimo, è chiara come il sole.
Tra non molto gli isolani torneranno a votare, per scegliere la prossima amministrazione comunale. Sono proprio curioso di vedere se, ancora una volta, prevarranno gli interessi personali, gli affari di bottega, le supremazie famigliari e la creduloneria verso personaggetti che hanno dimostrato tutta la loro incompetenza, falsità e superbia, rispetto alla concreta possibilità di rilanciare Grado con un progetto a lunga scadenza.
Come per l’Italia, anche nel nostro piccolo livello di isoletta dell’estremo Nord Est, ci giocheremo nei prossimi anni, l’ultima possibilità di risorgere dalla palude nella quale ci hanno cacciato crisi economiche mondiali, pandemie mortali e, soprattutto, pessime amministrazioni.
In caso contrario, potremo sempre continuare a piangere lacrime di coccodrillo…
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