di Raffaele Lisco.
E’ mancato ai suoi cari il Maestro della Ristorazione di Grado, Gabriele “Osiris” Tarlao.
Abbiamo perduto un altro “monumento” del Turismo Gradese, Gabriele “Osiris” Tarlao, classe 1939, colonna fondante di ristoranti rimasti nella Storia della Ristorazione di Grado.
Il mio ricordo di “Osiris” si perde nella notte dei tempi, fin da quando adolescente pischello appena “emigrato” da Milano a Grado (due vite fa), incontrai le delizie della cucina isolana nel mai dimenticato Ristorante Adriatico, regno dei fratelli Tarlao, Gabriele e Sidney.
Chiusa quell’esperienza, il “trasferimento” a nuova sede fu di pochi passi, sempre nel Centro Storico nella caratteristica Androna della Chiesa, dove primeggiava l’attuale celeberrima Tavernetta all’Androna, rinforzata dall’ingresso dei due figli di Osiris, Allan e Attias, rispettivamente anfitrione di sala e chef pluripremiato, tutti e tre sotto il ferreo“controllo” dalla Signora Franca.
Troppi ricordi mi riportano alla mente il periodo d’oro della “fu” Perla dell’Adriatico, specialmente quelli legati alle prelibatezze presentate dalla famiglia Tarlao. Pranzi e cene in compagnia di tanti amici famosi, della mia famiglia e perfino in beata solitudine, sempre accompagnati dalla presenza del Siòr Osiris, vero Maestro dell’accoglienza stellata.
Indimenticabili i virtuosismi da “lampada”, le crepès cucinate al momento, il sorprendente tubo pieno di “Santònego”, col quale riempire una piramide di calici, i racconti di una vita passata a deliziare migliaia di clienti di tutto il mondo, il tutto sempre accompagnato dall’immancabile sorriso sempre positivo e rassicurante.
Insieme a una colonna indimenticabile del Turismo isolano, quello che oggi (chi ha avuto la fortuna come me di vivere), rimpiange con dolore, mi sono permesso di scherzare sul “nero perenne” dei suoi capelli, sul pericolo che facesse esplodere il ristorante con le sue “flambate” intemerate esibite da uno che da bambino aveva mangiato il tritolo (…) e sulle rispettive consorti, che hanno scontato il “martirio” dell’averci voluto sposare…
Non posso che unirmi, insieme a mia moglie e a mia figlia, al cordoglio di un’intera comunità nel ricordare l’immenso “Osiris”, un pezzo fondamentale di quella Grado che si è fatta grande nel mondo e che oggi non c’è più.
Un abbraccio forte all’Oste de la Malora, Allan, allo Chef Attias, alla mitica Signora Franca e ai nipoti Uriel e Tommaso, una famiglia che può andare orgogliosa di quanto ci ha lasciato in eredità il nostro “Osari”.
Sono sicuro che da lassù, il Maitre dei Maitre, riuscirà a stupire con le sue “magie” anche il Padreterno.
Sempre che non faccia esplodere il Paradiso…
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