di Raffaele Lisco.
Dalle ore 00, 01 di lunedì 1° febbraio, il FVG ritornerà in Zona Gialla.
Sorvolando sul fatto che la Lotteria dei Colori ha abbondantemente stancato tutti, dopo il periodo scontato da “arancioni”, dal 1° febbraio torneremo “limoni”, nonostante gli “anatemi” di una sinistra sempre pronta a godere delle disgrazie attribuite agli “antidemocratici” razzisti fascioleghisti. La “feccia”, insomma, come la considera Dario Raùgna, per esempio.
I Fiulani, Isontini e Giuliani, comprensibilmente, si dichiarano molto felici per la riapertura generale delle attività, per la concessione alla migliore e più libera circolazione tra Comuni e Regioni e per la riacquistata libertà di poter ritornare a fare un po come cazzo ci pare…
Io stesso (dopo il 15 febbraio) approfitterò per “evadere” dalla clausura isolana e, insieme a mia moglie, dopo mesi di assenza, speriamo di riuscire ad andare a trovare nostra figlia che vive in Lombardia con suo marito. Sempre che la situazione rimanga invariata.
Tutti felici e contenti, quindi. Eppure, a me rimane la fastidiosa sensazione del dejà vu, del film rivisto in replica sui canali minori, del percorso riproposto ancora una volta.
Il Virus circola allegramente, ben lontano dall’essere stato circoscritto e sconfitto, anzi, si ripropone mutato e “virato” in forme nuove; se possibile, perfino peggiori di quelle iniziali. Dopo la versione “Europea”, eccoci alle evoluzioni “British” e “Brasileira”, nuovi tipi di contagio pronti a far impazzire i virologi di tutto il mondo.
E allora, il dubbio su quanto ci costerà questa nuova “apertura” diventa obbligatorio. Quali saranno le conseguenze cliniche tra un paio di settimane? Scontata l’anarchia generale espressa dalla nostra congenita avversione al rispetto delle regole, che numero di RT dovremo aspettarci a metà febbraio?
Per i Comuni che vivono di solo turismo, come Grado, la preoccupazione per la situazione che interessa la prossima Pasqua (senza parlare della stagione estiva 2021), dovrebbe andare oltre quella di una “normale” cittadina che può fregarsene dell’apertura agli ospiti paganti. Quelli che ti danno da vivere per il resto dell’anno…
Non importa, meglio mettere la testa sotto la sabbia, accontentarsi di fraiare subito e non pensare a un domani che, tanto, “qualcuno” riuscirà sicuramente a complicarci in ogni caso.
®RIPRODUZIONE RISERVATA.