di Raffaele Lisco.
A “elevare” i minus ci si rimette sempre, prima o poi ti tradiscono come infami.
Non c’è nulla di nuovo nella notizia che Il Piccolo di ieri, 10 febbraio c.a., finalmente è riuscito a pubblicare, dopo giorni di ritardo rispetto a questo blog. La “sottoscrizione” dei rinnegati che si definiscono (abusivamente) “il centro destra gradese” (…), portava data 5 febbraio ed era nota fin da subito.
Detto questo, il tema del giorno è quanto sia difficile accettare che i “discepoli” si rivoltino contro i “maestri”, gli ultimi in classifica aspirino a risalire dal fondo, usando il tradimento come mezzo per raggiungere lo scopo e la “duttilità” ideologica si presti così facilmente a essere plasmata in nome del solito, abusato e, ormai scontato, Bene del Paese.
Sorvolando sugli alleati targati UDC, cioè Alessandro “Ciancio” Marchesan, ovvero quello che da una vita utilizza la Sogit locale per migliorare la propria qualità della vita (…) e non ha esitato a slinguazzare i “civici” fino a ieri, in cambio di robusti contributi pro festicciole di nessuna utilità, (ultima la “gala” sulla rotonda all’ingresso dell’isola da 30 mila euro…), diamo un’occhiata agli altri “destri” folgorati dall’ex Kommissario fiorito sull’Ulivo…
Sul duo Enzo Tirelli / Gianluca Marizza, ovvero i firmatari in nome e per conto della Lega Salvini Premier, basterebbe segnalare che farebbero parte (condizionale da confusione) di un partito che, a Grado, è attualmente commissariato dall’Eurodeputato Marco Dreosto. A casa mia (molto diversa dalla loro…), o decide (e quindi sottoscrive) il Delegato in pectore, oppure, dentro la Lega vale tutto e i ruoli possono essere scavalcati da chiunque.
I “Fratellini” della Meloni, vedasi Roberto “Cartonato” Borsatti e Giorgio “Tachiti” Clama, oggi nemmeno esisterebbero se non li avesse “svezzati” proprio quel Roberto Marin al quale devono la loro “carriera” politica. Nati unicamente per “obbedire” al Ducetto Lagunare, i nostri “yesman” degli anni 2000, oggi si travestono da Caino e si credono arrivati. Il tutto con la benedizione della Coordinatrice Provinciale di FdI, Francesca Tubetti, anch’essa sviluppatasi, in parte, all’ombra della famiglia Marin, padre e figlia.
All’emerito gruppetto farcito da ex PD/PCI come Giorgio Marin, Gabriele Oriti e “compagni” (…) tutti partecipanti alla Lista Kovatsch, oggi rappresentata da quel simpaticone di Alberto “Ovidio” Boemo, lo stesso che ha nutrito a scrocco Raùgna, Polo, Fabris e Gaddi per cinque anni, non dobbiamo dimenticare di aggiungere la “trinità” dei Bredeon (padre, figlio e zzzzzio), anch’essi pronti all’ennesimo tentativo di riuscire a poltronarsi “democristianamente”.
Sul “fulgido” Maurizio Delbello, già Lega Nord, Popolo delle Libertà, Forza Italia e, oggi, “Biniano” convinto del suo Progetto FVG (…), dedicherò prossimamente un capitolo tutto per lui. Sarebbe un peccato sprecare adesso la ghiotta occasione.
Già terrorizzati di finire terzi dietro a Raùgna e al nemico Marin, Kovatsch e la sua Armata Brancaleone, si appellano al “voto utile”, adottando il modus tipicamente comunista già visto mille volte da chi in odore di difficoltà ancora prima di cominciare…
Intanto, hanno cominciato la loro campagna elettorale, accendendo risse da carrettieri nel noto locale pubblico gradese dove vanno quotidianamente a ubriacarsi. Un modo curioso di spargere “moderazione”, quello di prendersi a botte (in pubblico) tra alleati…
(…to be continued…)
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