di Raffaele Lisco.
Vista la generale incazzatura popolare sul nuovo governo Draghi–Mattarella, facciamoci due risate.
Alla fine, in tipico Italian Style, nemmeno il SuperTecnico Europeista prof. Mario Draghi, è riuscito a sottrarsi all’obbligo del bilancino politico pesato col Manuale Cencelli.
Il “Governo dei Migliori” (…), ovvero quell’illusione di uscire dalla normalità tendente al basso nella quale la politica generale ci ha trascinato negli ultimi vent’anni, è fallita miseramente per colpa della mancanza di un coraggio partito bene nelle intenzioni ma finito male nella realtà.
I commenti sulla composizione “naif” del Governo Draghi, spaziano dagli entusiastici proclami dei partiti che, fino a venerdì, erano fuori dalla maggioranza e oggi sono rientrati in torta, a quelli espressi a mezza bocca dagli “elevati” Pentastellati, per i quali si sta consumando lentamente la definitiva dissolvenza cinematografica in campo lungo.
Quello che dice la sinistra non fa testo, tanto per il PD e derivati, basta conservare il posto a tavola e poco importa chi è lo chef e qual è il menù sulla carta. Un “rimpastino” interno, capace di accontentare le tre correnti rappresentate nel partito ed ecco scritto il roboante proclama vittorioso da “Silvestro” Zingaretti.
In realtà, dopo essersi fatti ammazzare Giuseppi Conte, tritare le Azzolina e i Bonafede, azzoppare i Patuanelli (spedito a fare il coltivatore), sfankulare i Boccia Boys e segare il ritorno della “nostra” Deborella come ministro, la “fu” maggioranza gialloverde, ha poco da esultare, nel merito.
Siamo tornati al Partito Unico, alla Maggioranza Compatta, al Governo di Salute Pubblica. L’ombra del “Divo” Giulio Andreotti è ricomparsa sulle Camere. Via libera al Pentapartito, alle Convergenze Parallele, alle Larghe Intese ed ecco servito il nuovo Campionato dell’Inciucio.
Da oggi, espletato il giuramento (in remoto, a reti unificate) con squillo di campanella, saremo tutti “alleati”. Lega e Forza Italia, PD e Cinquestelle, LeU e Bonino, Calenda e Tabacci. Ciampolillo può esultare, la Prima Repubblica è tornata, il bonifico è salvo per altri due anni e pazienza se siamo retrocessi di venticinque anni, in fondo, “…ce lo ha chiesto l’Europa…”.
L’unica rimasta senza companatico è Giorgia Meloni, gambler pronta all’azzardo molto rischioso. Se i Draghi Boys si prenderanno a pesci in faccia prima dell’estate, i Fratellini passeranno all’incasso, schizzando in alto nelle percentuali di consenso ma se la Grande Ammucchiata ci piglia, il partito di Benito tornerà al 6%.
A livello locale, poi, qualcosa sicuramente succederà e il ritrovato asse Salvini–Berlusconi, potrebbe anche riservare delle sorprese nelle alleanze in corso.
“Qualcuno” ci sta già lavorando…
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