di Raffaele Lisco.
Da qualsiasi parte la si guardi, ormai la politica è solo propaganda.
Prendo a esempio l’ultima polemica nata dopo lo “scivolone” figlio della leggerezza espressiva di Lucio Gruden. Il rumore creato intorno alla stupidaggine da Social del politico “civico”, tipo d’azione che ormai da tempo sta decimando anche i più “moderati”, è stato ingigantito da quelli che non vedevano l’ora di “vendicarsi”.
E’ incontestabile che la comunicazione, specialmente quella popolare, sia di quasi totale proprietà di un certo tipo di sinistra sempre lestissima a dare del “fascioleghistarazzistaomofobo” a chiunque “non democratico” (cioè non tesserato PD…).
La cosiddetta “feccia” che, secondo la parte ideologica accomodata a sinistra, tipo Dario Raùgna e similari, presidia quotidianamente i territori vestita in camicia nera, fez e stivaloni, cercando “bolscevichi”, “negri” e “finocchi” con l’intento di dare loro la giusta cura a base di manganello e olio di ricino, sarebbe il Male Assoluto da eliminare, per i Guardiani della Salute Pubblica…
Da qui le “crociate” della stampa “accogliente”, la caccia al nemico del “migrante”, la stigmatizzazione di chiunque si permetta di mostrarsi critico verso l’invasione subsahariana, oppure non applauda alle esternazioni Boldriniane e lo dichiari pubblicamente.
Abbiamo visto e provato anche qui, sull’isoletta dei “civici” (…) quanto sia costato caro un singolo post sui Socials a un membro della nostra comunità, Giuliano Felluga, persona stimata per il suo impegno sociale e cittadino “normale”, senza infamia e senza lode. Un minuto di distrazione e una vita passata ad aiutare gli altri si è trasformata nel Mostro da sbattere su tutte le Prime Pagine nazionali.
L’Editoriale di questa domenica, di conseguenza, non può che provare a riflettere sul fatto che sia troppo facile indicare la pagliuzza nell’occhio altrui, ignorando (convenientemente) la grossa trave conficcata nel proprio io, dove non batte il sole.
Conosco abbastanza Lucio Gruden e posso tranquillamente affermare che possa essere tutto meno che un sobillatore di piazza, un pericoloso terrorista politico e un infame denigratore dell’Olocausto. Semplicemente, anche lui è caduto nel “tritacarne” nel quale, chi non sufficientemente preparato, rischia di lasciarci la reputazione, la faccia e la carriera. Scusarsi serve a poco, ormai il danno è fatto e chi non aspettava altro ci marcerà sopra finche potrà.
Personalmente, grazie alla profonda conoscenza che possiedo dei politici locali di qualsiasi parte partitica, posso tranquillamente affermare sotto la mia totale responsabilità che “…il più pulito ha la rogna…”.
La politica attuale è così, “sangue & merda” (Cit.), nessuno può starne dentro senza doversi obbligatoriamente “sporcarsi le mani”, a meno che non sia solo un gioco e non un impegno serio.
Sapevatelo.
®RIPRODUZIONE RISERVATA.