RAÜGNA NEL PANICO, GRADO IN PERICOLO.

di Raffaele Lisco.

Dario Raùgnasindaco di Grado, totalmente nel panico, chiede aiuto alla destra regionale.

Le bugie hanno le gambe corte e quando ti accorgi che il sedere ormai rimbalza sulla ghiaia (…), non ti resta che precipitarti nella solita retromarcia e confessare tutto quello che hai negato (inutilmente) fino a ieri.

Esattamente quanto dimostrato dal sindaco Dario Raùgna nella sua imbarazzante conferenza stampa di ieri 26 febbraio. Il terrorizzato ometto, ancora una volta stanato pubblicamente dal sottoscritto, è corso ad arrampicarsi sui vetri, raccontando di essere stato tradito dalle “false numerazioni” sui contagi che ASUGI gli invia a domicilio.

Ancora una volta, invece di ammettere tutta la sua incompetenza, chiedere perdono per la serie di balle sparse a piene mani e fare ammenda come un qualsiasi “mona” suo simile, il Cazzaro Virologo ha finalmente capito che la ggggente lo ha battezzato per quello che è, un bugiardo compulsivo nemmeno capace di accettare la scomoda realtà frutto del dilettantismo espresso dalla sua raffazzonata maggioranza.

Il disperato (quanto infantile) tentativo di addossare la colpa all’azienda sanitaria, sul calcolo statistico delle pandemie relative al nostro Comune, invece di fargli recuperare qualche punto, aumenta ancor di più il senso di compassione nei confronti di un “poraccio” al quale, da tempo, è sfuggito di mano il controllo del territorio.

Ieri, per Bellodezzzzia, erano “14 positivi”, oggi, in meno di 24 ore, messo con le spalle al muro, gli stessi positivi si sono moltiplicati geometricamente, come le puttanate che abbiamo ascoltato dal “civico”, fin dal primo giorno in cui si è accomodato sulla poltrona. L’altro ieri, quello della “buona politica”, si bullava per come aveva gestito la pandemia sull’isola, oggi implora il Presidente Fedriga di sporcarsi le mani (al suo posto) e chiudere Grado per i prossimi fine settimana…

Onestamente, mi domando cosa debbano ancora fare Raùgna & C., per convincere i gradesi di aver eletto la peggior genìa raccattabile sul territorio. Mentre questi “personaggi politici” (Cit.) giocano a distruggere quel poco che è rimasto della “fu” Perla dell’Adriatico e si preparano a farsi assumere dal Comune, per garantirsi la paghetta anche dopo aver liberato le scrivanie (…), Grado si sta letteralmente sgretolando, per scomparire dal panorama turistico planetario.

Umilmente, di “personaggi politici” ne conosco abbastanza  (direi tutti…) e loro conoscono Lisco quanto basta per onorarmi della stima che si riconosce ai “personaggi” scomodi ma intelligenti. Solo a casa mia il livello generale è minus quam merdam, l’immagine proiettata è da avanspettacolo e le strategie si riducono a puro opportunismo personale.

Solo un pazzo può arrivare al punto di chiedere il lockdown per i turisti in una località che vive di turismo e, contemporaneamente, “aprire” al Giro d’Italia, segno patologico che la megalomania da “palco” si è mangiata anche l’ultimo neurone dell’Alpino Marittimo.

L’unico che dovrebbe entrare i “quarantena”, chiudersi in casa e lasciare ad altri la gestione di Grado, prima che vada tutto a puttane, ha un nome e cognome ben chiaro

Se nasci “pelapatate”, devi vivere da“pelapatate”

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