LA PROVA – TRA RAÜGNA E ASUGI, NON NE USCIREMO MAI…

di Raffaele Lisco.

Le bugie hanno le gambe corte e smentire le balle di chi ci governa, diventa sempre più facile…

Non è difficile, basta indagare con impegno ed ecco che le menzogne figlie della propaganda di quelli che non sanno cosa fare (salvo spararne una al giorno), escono prepotentemente alla luce del sole.

Oggi vi racconto di come, qualche giorno fa, Asugi si sia “dimenticata” di informare la scuola (e quindi i cittadini di Grado), sulla positività di (almeno) un alunno, fatto denunciato dalla stessa famiglia, la quale, correttamente, aveva messaggiato l’istituto scolastico sulla positività  riscontrata su loro stessi. La prova è il messaggio che pubblico a seguire.

Asugi, invece di informare immediatamente chi di dovere, sul potenziale pericolo di contagio presente nella classe dell’alunno di cui sopra, ci dorme sopra e obbliga l’Istituto Marco Polo di Grado a spedire ai destinatari, alle ore 17,30, la seguente circolare n° 259 datata 15 marzo c.a.

Dalla lettura della missiva ufficiale trasmessa dall’Istituto Scolastico “Marco Polo” di Grado, si capisce chiaramente quanto segue:

  • La scuola, responsabile per gli alunni rimasti sotto potenziale pericolo di contagio, confermato il palese contatto col ragazzo nella quale famiglia risulta un positivo al Covid 19 già a partire dal 4 marzo c.a., viene avvisata da Asugi in data 15 marzo, lasciando scoperti oltre 10 giorni fondamentali per il contenimento della diffusione del virus.
  • Il periodo di quarantena, obbligatorio per chi risultante colluso con un positivo al virus, invece di scattare dalla data segnalata dalla famiglia “positiva” dell’alunno in oggetto, slitta a partire dal 15 marzo fino al giorno 19 marzo, quindi, solo quattro giorni al posto dei 14 previsti dalla normativa.

Arrivati a questo punto, bisognerebbe concedere al sindaco Dario Raùgna l’onestà del riconoscimento della ragione, sulla denuncia da lui espressa pubblicamente sui disservizi della Sanità Regionale e, se così fosse, sarei il primo a dichiararlo per onestà informativa. Invece, purtroppo, così non è, dimostrato che il sindaco di Grado era a conoscenza della potenziale “positività” dell’alunno di cui sopra già dal 4 marzo, per effetto del messaggio ricevuto e letto nella famosa riunione indetta dal sindaco, presenti gli assessori Polo (Matteo e Sara), il dirigente scolastico e i rappresentanti di classe.

Non solo, volendo anche concedere al sindaco Raùgna la giustificazione della mancata possibilità di azione sulle decisioni scolastiche (…), resta il fatto della sua responsabilità istituzionale riferita al mezzo pubblico (scuolabus n°46 – ndr) anch’esso inserito nell’elenco dei soggetti da mettere in quarantena (autisti, assistenti educativi e, naturalmente, alunni), tutte persone sotto la diretta responsabilità del Comune di Grado.

Mi fermo qui, per il momento, pronto a rispondere alle sicure rimostranze degli evidenziati, ai quali non mancheranno sicuramente gli argomenti “istituzionali”, per tentare pietosamente di “scaricare il barile” l’uno con l’altro.

Carta canta. Di sicuro, c’è che con “questi”, non ne usciremo MAI

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

 

 

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