di Raffaele Lisco.
Consiglio Comunale di Grado, la tecnologia questa sconosciuta…
Raccolte le forze necessarie per preparare il fisico alla visione completa (in differita) delle oltre sei ore di Consiglio Comunale del 30 marzo scorso, lascio il mio commento a quanto osservato.
Sui contenuti, espressi durante l’assise pubblica, ho già scritto il mio parere (non richiesto). Per quanto relativo al metodo col quale viene data la possibilità di partecipare agli eletti rappresentanti della cittadinanza (maggioranza e opposizione), c’è invece molto da aggiungere.
La Pandemia incombente sul territorio nazionale ha obbligato la politica a comunicare in “assenza”, ovvero a impedire il regolare svolgimento del dibattito politico da parte dei Consiglieri, costretti a rapportarsi in “remoto”. Naturalmente, per poter svolgere in modo tecnicamente utile la suddetta pratica, è necessario poter disporre delle minime conoscenze delle infrastrutture dedicate alla bisogna.
Purtroppo, nel Comune di Grado (provincia dell’Africa Nera…), questa disponibilità non è attuabile. E’ sufficiente aver partecipato “virtualmente” (come cittadino spettatore) alla visione dell’assise pubblica, per rendersi conto dell’arretratezza tecnologica presentata dall’amministrazione in carica.
Connessioni farlocche, audio a strappi, immagini sgranate, interruzioni multiple e ritardi di segnale, sono la cifra con la quale un Consiglio Comunale, degno di una puntata d’avanspettacolo, si palesa ai propri cittadini. Impossibile, sia per i presenti, sia per gli audienti, riuscire a comprendere lo svolgimento delle discussioni che, ricordo per i meno preparati, ricoprono argomenti della massima importanza per la comunità.
Dalla mia “bassa” esperienza di titolato Consulente di Reti Geografiche (Intranet/Internet, VoIP, LAN, Wan, Man, Tcp/Ip, Dns, Smtp, Http, Unisa, Ponti Radio, WiFi, ecc.), mi permetto di dare un modesto suggerimento tecnico per risolvere un problema che anche uno studente liceale del 1° anno di Informatica saprebbe migliorare.
Basterebbe convocare in Municipio tutti i Consiglieri, scegliendo un orario pomeridiano lontano da quello impiegatizio, assegnare ad ognuno di loro una stanza dedicata fornita di computer e collegare tra loro i 17 eletti (più il Segretario Comunale). Un semplicissima connessione Intranet munita di uscita Internet per la diffusione esterna ed ecco che i problemi di streaming risulterebbero superati all’istante.
Certo, se nell’anno del Signore 2021, periodo nel quale le persone “normali” utilizzano la tecnologia web per comunicare senza problemi tra continenti, osservare che a Grado non si è nella disponibilità tecnica di riuscire a parlarsi e vedersi a distanza di qualche centinaio di metri (…) spiega (senza ombra di dubbio) quale sia il livello di arretratezza di un’amministrazione.
L’amarezza di aver progettato un lavoro titolato “Grado Network” (solo) 15 anni fa, studio aggiornato ai giorni nostri attraverso il quale digitalizzare l’intera isola in tutti i settori di riferimento (audio, video, dati, immagini, sicurezza, storage e statistiche), Mainframe di progetto presentato a tutte le amministrazioni da Silvana Olivotto ai CWC (passando per Maricchio più due Commissari) e aver incassato gli sberleffi di chi, ancora oggi, dimostra la propria ignoranza professionale, è un duro colpo difficile da digerire.
A ottobre, spero vincerà un gruppo che, finalmente, mi permetterà di allineare tecnologicamente la nostra città al livello che si merita. Il progetto è ancora a disposizione della comunità.
Nel frattempo, Grado, tecnologia del Burundi.
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