GRADO, LA CULLA DEI GENI DELL’URBANISTICA…

di Raffaele Lisco.

13 stalli per la Nuova Zona di Carico/Scarico di Riva Slataper a Grado. I gradesi si domandano: perchè?

Dopo aver stravolto la dorsale carrabile che collega Grado da nord a est, ovvero il tratto di Riva Slataper che, con i suoi parcheggi “civici” tanto hanno fatto discutere la popolazione, per cercare di rimediare al pessimo lavoro svolto restringendo la larghezza della sede stradale, l’amministrazione ha modificato la segnaletica orizzontale e cancellato un tratto di parcheggio libero. Tre corsie di “sorpasso”, al posto di quello che c’è stato per secoli, prima dell’Urbanista Fabris.

Tuttavia, alcuni dicono maliziosamente, per non “disturbare” la famiglia Soyer, proprietaria dell’omonimo albergo sito proprio su quel tratto di strada, per tutta la lunghezza facciale dell’hotel, sono “fioriti” ben 13 stalli riservati al carico e scarico delle “merci”.

Non volendo partecipare alla gara tra chi sostiene l’evidenza dell’ennesima “marchetta” offerta dal “pupillo” di Soyer, Matteo Polo e chi giura che l’albergatore sia totalmente estraneo a questa ordinanza “ordinata” al comandante Mario Bressan (…), comunque la si voglia vedere, la cosa è parecchio strana.

Con l’Ordinanza nr. 65 del 29/03/2021, il Comando della Polizia Municipale di Grado, stabilisce che, trascorso il periodo di impugnazione al Tar, gli stalli determinati siano disponibili per l’uso destinato “…al fine di consentire ai proprietari di posti barca, colà presenti, di poter effettuare tali operazioni e, per converso, ai fornitori delle numerose attività commerciali di non accedere all’interno della zona di anello della zona pedonale…”. Atto scritto con i piedi in “itagliano” gallonato.

Detto questo, risulta difficile immaginare un trasportatore che parcheggi il furgone/camion sotto le stanze dell’Hotel Savoy (4 stelle Superior…) e carichi il carrellino in direzione viale Dante, per più di un viaggio, logicamente.

Se il fine fosse (veramente) quello di decongestionare i viali dal traffico commerciale, ricordo di aver preparato un progetto per lo stoccaggio delle merci in zona cimitero, forniture in seguito consegnate al domicilio dell’attività, grazie ai mezzi elettrici condotti dagli assunti nella Cooperativa Gradese™ (Progetto “Hub Commerciale™”), con la sola esclusione dei “deperibili”.

Similmente, faccio fatica a vedere il sig. Foramitti (cognome di fantasia – ndr) arrivare a Grado con la sua auto, “scendere” la nonna, scaricare la borsa frigo e il pasticcio di melanzane, trasportare le dotazioni di bordo della barca al di là della strada e poi, lasciare tutti sotto al sole, per cercare un parcheggio che non troverà mai…

Oltretutto, 13 stalli destinati alle “merci”, (tutti in fila), non si sono mai visti nemmeno nei piazzali dei centri commerciali delle città capoluogo, figurarsi dentro un’isola larga uno sputo e di fronte a un’albergo. Se non bastasse l’inutilità dell’opera, sparisce di colpo la volontà di ampliare una sede stradale precedentemente sacrificata, grazie al “genio” dei progettisti del park di Riva Slataper (…), riportando allo striminzito spazio “post civico” una strada ad alta percorrenza carrabile.

Certo è che, ancora una volta, l’ennesima figura da cioccolatai non siamo riusciti ad evitarla, facendoci “parlare dietro” da chiunque sia già da tempo convinto che i “graisani” non stiano tanto bene con la testa…

Come biasimarli?

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