EDITORIALE – SPERAVO DE MORÌ PRIMA…

di Raffaele Lisco.

Come ho passato le Feste Pasquali? Speravo de morì prima…

Alla fine ci sono riusciti. Per riprendere il controllo di una Società sfuggita dal recinto del Sistema, la Pandemia (reale o procurata…) è stata il mezzo perfetto col quale precipitare indietro l’umanità di almeno un secolo. Un pericoloso popolo, sempre più “ribelle”, che stava procurando troppi problemi a quelli autonominatisi “Saggi”, milioni di soggetti sdoganati dal potere mediatico, diventati indifferenti al Potere e sempre più convinti di potersi confrontare al pari livello con i “comandanti”. La Politica percepita come disprezzo per i “politicanti”, la perdita della credibilità da parte di coloro che tutto possono cedere, meno che il consenso popolare.

La televisione ma soprattutto la Rete, in meno di un lustro ha creato un Mostro chiamato “Libertà d’Espressione”. Attraverso i Socials, piattaforme “user friendly”, semplici, immediate e disponibili, (quasi) gratuite e tali da permettere a CHIUNQUE di diventare “giornalista”, “opinionista” e “critico”, molte (troppe) volte a sproposito e senza averne le capacità L’accesso a costo zero nel mondo della Comunicazione, il proprio posto individuale (o di gruppo) dentro quello che era sempre stato, fino a pochi anni fa, un privilegio riservato della Casta.

Nemmeno la Religione Cattolica si stava salvando dalla Rivoluzione delle Coscienze, perfino il Papa non possedeva più quel potere coercitivo rimasto valido solamente per le vecchiette vicine alla morte. La crisi delle vocazioni, l’ateismo o l’indifferenza delle nuove generazioni verso la Chiesa e la distanza evidente tra il Culto del Rimorso, tanto caro alla Chiesa e il Consumismo del “Tutto e Subito”, stava creando grossi problemi al Potere Ecclesiastico.

L’irrispettoso concetto “laico” e la negazione dell’aldilà, la “punizione” per aver creduto di essersi guadagnati un Mondo più Libero, l’illusoria convinzione di essere in “democrazia” e la puerile certezza di aver raggiunto “l’uno vale uno” (…), hanno spaventato quelli che tutto decidono e tutto governano, da sempre.

Ecco allora l’arrivo del “virus”, lo Spettro della Morte, il Senso di Colpa e la Paura Strisciante, la cifra che ha bloccato (di fatto) l’evoluzione di una Società proiettata verso l’Anarchica Libertà Individuale e ricacciato indietro interi popoli “evoluti” (si fa per dire…) nel MedioEvo Inquisitorio, Delatorio e Imperiale. Lo Stato di Polizia, impossibile da attuare prima, è diventato “volontà generale” su precisa richiesta del gregge

Grazie alla debolezza di tanti, oggi non viviamo più, abbiamo perso la voglia di ridere, ci hanno stroncato la speranza con la separazione, abbiamo sottoscritto gli arresti domiciliari, “condiviso” la “distanza” sociale. In nome di una presunta “salvezza generale” ci hanno imposto di vivere “secondo istruzioni”, con la fiaba del solito “bene del Paese” hanno deciso chi può fare cosa, quando, dove e se solo o accompagnato.

A tutti i livelli, dal più alto al meno importante, dall’eletto “Gretino” al nominato inutile, dal Ministro al Sindaco, le parole d’ordine sono diventate repressione, controllo e propaganda. Raccontare la solita menzogna per tenere sottomessi i sudditi e promettere loro futuri radiosi che non verranno mai più. Appellarsi al silenzio o, peggio, scaricare le colpe sugli “inarrivabili”, giusto per cavarsi dall’impiccio istituzionale e placare il disappunto degli amministrati.

Come sempre, il mondo andrà avanti. “The Show must go on”, vige la Legge del Più Forte e/o del Raccomandato di ferro e pazienza per quelli che non ce l’avranno fatta, per quelli che hanno tentato di resistere ma sono caduti e per chi, meno “corazzato”, si porterà sul groppone i segni di questa tragedia sociale, per tutto il tempo che gli resterà da vivere.

Sempre, ammesso e non concesso, che questa si possa ancora chiamare “Vita”.

Speravo de morì prima…

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